Bellinazzo: “Se il calcio non riparte, tutto lo sport italiano è danneggiato. E occhio ai contenziosi con le tv”
Il Governo non ha ancora definito una linea chiara sui campionatiE’ ormai una mission impossibile e sarà pure evidente da tempo, ma è ovvio che – se non il Governo – almeno il calcio italiano stia facendo di tutto per far ripartire se stesso. Non potrebbe essere altrimenti, a meno di voler bruciare i milioni di euro che il pallone di vertice mette annualmente in palio: e questo discorso prescinde la fattibilità o meno del perseguire una linea che sembra sempre più utopica. A fare luce sui danni strutturali allo sport italiano che una mancata ripresa della Serie A comporterebbe, è – ai microfoni di Tutti Convocati su Radio 24 – il giornalista de Il Sole 24 Ore Marco Bellinazzo.
“Esiste un filo chiaro che unisce calcio di vertice allo sport che pratichiamo in palestre e piscine – spiega – Filiera che parte dalle imposte che il calcio versa allo Stato, più di 1,2 miliardi. Un danno al vertice provocherà danno alla base, che consiste in oltre 220 mila società per oltre 12 milioni di tesserati di vario tipo. Il mondo dello sport dovrebbe dunque fare a meno dell’unica risorsa che lo tiene in vita, ossia le sponsorizzazioni al calcio, che sostengono il resto del sistema”.
Il disastro economico della chiusura delle serrande del campionato rischia di generare mostri finanziari anche in merito ai contenziosi per i diritti televisivi: “Spadafora dice che non c’è problema di date: non vero, l’ha fissata l’UEFA – continua Bellinazzo – In Premier vedono partite in chiaro solo perché non vengono vendute tutte, sarebbe un business perché venderebbero partite che altrimenti non vedrebbero e sarebbero a porte chiuse. Le società hanno chiesto tutto il pagamento di questo e del prossimo anno, cosa che potrebbe portare a contenziosi. Teniamo conto che la Lega dovrà sedersi a trattare con Sky, DAZN e Img anche per il prossimo triennio…”.
Infine Bellinazzo punta la lente su un nuovo modello di sponsorizzazioni, pensato proprio in corrispondenza dell’emergenza, e che fa parte del calderone di proposte e idee – tutte autoprodotte dal calcio e mai per via governativa, sottolineiamo – per ripartire: “Esiste un provvedimento proposto attraverso la Lega Pro, un modello di sponsorizzazioni 4.0: l’azienda che sponsorizza può utilizzare il 30% di questa somma in compensazione con le altre imposte. Sarebbe un grande intervento per tutto lo sport italiano”, conclude.
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