Bergomi: “Derby imprevedibile, Thohir con Mancini è andato sul sicuro. Kovacic o Guarin…”
Beppe Bergomi
Beppe Bergomi
Prosegue la carrellata di interviste a ex nerazzurri o a tifosi in vista del derby di questa sera tra Milan ed Inter. Dopo Paolo Bonolis è il turno dello ‘Zio‘ Beppe Bergomi, che da commentatore per Sky Sport non può sbilanciarsi più di tanto ma ha ammesso più volte che all’Inter deve molto, se non tutto, della sua carriera calcistica. Il Corriere dello Sport l’ha intervistato per sapere quali potranno essere gli assi nella manica dei due allenatori e per parlare della scelta di Thohir di puntare su un tecnico di prestigio come Mancini.”L’Inter con Mancini è alla prima gara, mentre il Milan è la squadra più brava di tutte nelle ripartenze. Può succedere di tutto“. Esordisce così Bergomi, che quindi apre ad un triplice risultato possibile per la gara di stasera. L’ex capitano interista analizza il Milan che secondo lui si vedrà stasera: “Difesa e ripetenze. Inzaghi ha dimostrato che la sua formazione dà il massimo facendo questo tipo di calcio“, mentre per l’Inter di Mancini sarà una partita complicata: “Bisogna dargli il tempo di lavorare. Il Mancio ama avere un centrocampo fisico e magari proverà a trasformarlo in un vantaggio“. Dando un’occhiata alle due formazioni, prova anche a prevedere chi potranno essere i giocatori chiave delle due squadre: “Per il Milan dico Menez che con il suo estro può accedere il match. In realtà l’elemento chiave per schemi di Inzaghi è Bonaventura. Sa fare tutto: attacca, difende e dà equilibrio alla squadra. Non è un caso che fosse assente nel ko contro il Palermo. E? bravo a leggere ogni situazione“, mentre l’Inter punterà “Sul talento di Kovacic o sulla fisicità di Guarin“. Le mosse dei due allenatori, rispettivamente Inzaghi e Mancini, quali saranno? Secondo Bergomi, per il Milan: “Difesa bassa e contropiede per ribaltare il gioco e prendere scoperta un?Inter che proverà a palleggiare“, mentre per l’Inter: “Grande attenzione sui calci piazzati in fase offensiva. Non gli sarà sfuggito che su angoli e su punizione il Milan è vulnerabili. Ecco il perché del centrocampo fisico“. Poi il focus si sposta sui due allenatori, entrambi ‘nuovi’ in questa stagione, chi per un motivo e chi per un altro; su Inzaghi si esprime così: “E? giovane e va lasciato lavorare, crescere e commettere anche errori. Adesso è prematuro dare dei giudizi, ma può far bene“, mentre per Mancini si fa un discorso del tutto diverso, partendo dalla scelta di Thohir di riportarlo a Milano: “Ha preso il miglior allenatore italiano che lavorava all’estero insieme ad Ancelotti e Spalletti. Mancini ha un?esperienza straordinaria e questa può essere la mossa che farà ‘girare’ la stagione dell’Inter. Ho sempre cercato di difendere Mazzarri anche perché non pensavo che la società avesse la forza di prendere uno come Mancini. Ma visto che questa forza ce l’aveva, probabilmente era meglio cambiare prima“. Infine, un consiglio da ex calciatore a chi scenderà in campo questa sera per superare la tensione del clima infuocato di San Siro: “Io non vedevo l’ora di uscire dal tunnel e di giocare, anche se non avvertivo particolarmente la pressione. L’atmosfera di San Siro è fantastica, ma l’importante è gestire bene l’ansia nelle ore che precedono il fischio d?inizio“.