Bergomi: “De Boer ha dato un’identità tattica all’Inter, ma la difesa…”
Secondo l'ex capitano nerazzurro, la difesa è ancora troppo vulnerabile e l'allenatore olandese dovrà lavorare soprattutto sulla concentrazione dei giocatoriL’ex capitano dell’Inter, Beppe Bergomi, ha parlato a La Gazzetta dello Sport delle migliorie portate da Frank de Boer e degli aspetti ancora critici della squadra nerazzurra.
IDENTITÀ – “E’ ancora presto per dire se l’Inter abbia intrapreso la svolta definitiva. Aspettiamo altre prove, aspettiamo di incastonare altre partite in una stagione che comunque è lunga e piena di insidie. Quello che però è abbastanza evidente, è che Frank de Boer abbia trovato un’identità tattica nel 4-3-3 che può modularsi a seconda della posizione di Ever Banega e Joao Mario. Trovare la base di una squadra è sempre il punto più complicato e allo stesso tempo importante“.
DIFESA – “Vedo ancora qualche sbavatura che è normale in questo periodo. E mi riferisco alla difesa, dove sembra che Joao Miranda debba mettere toppe pezze un po’ qui e un po’ lì. Il reparto si sta comportando bene, a Empoli per la prima volta non ha subito gol, ma la concentrazione non sembra essere la stessa durante l’arco della partita. Si vedono alcune sbavature che dovrebbero essere limitate in maniera tale da elevare il rendimento su livelli alti“.
SPOGLIATOIO – “Dall’esterno si percepisce che De Boer è seguito dal gruppo e anche la gestione del caso-Brozovic lo documenta. Lui è un allenatore di rottura rispetto alla tradizione italiana: anche quando perdeva si presentava davanti alle telecamere per spiegare come erano andate le cose con pacatezza“.