Bergomi: “Il mio addio all’Inter? E’ dipeso da…”
Le ultime dichiarazioni di Francesco Totti sul suo “non rapporto” con il suo allenatore, Luciano Spalletti, hanno sollevato polemiche e reazioni non solo tra i tifosi giallorossi, ma anche tra gli sportivi italiani, divisi tra chi condanna la mancanza di rispetto verso un campione che ha dedicato una carriera alla sua squadra del cuore e […]Le ultime dichiarazioni di Francesco Totti sul suo “non rapporto” con il suo allenatore, Luciano Spalletti, hanno sollevato polemiche e reazioni non solo tra i tifosi giallorossi, ma anche tra gli sportivi italiani, divisi tra chi condanna la mancanza di rispetto verso un campione che ha dedicato una carriera alla sua squadra del cuore e tra chi pensa che conti innanzitutto il bene della squadra. Ma queste dichiarazioni hanno portato alla luce anche la spinosa questione degli addii al calcio dei giocatori simbolo. Giocatori come Maldini, Del Piero e lo stesso Totti, tanto amati e idolatrati nel corso della loro carriera, hanno vissuto dei titoli di coda al veleno con tifosi o dirigenti. Anche l’ex capitano e bandiera nerazzurra Beppe Bergomi, ha vissuto una situazione analoga. “Giocavo quasi sempre – racconta lo Zio a Sky – ma la mia ultima stagione all’Inter fu particolare. Moratti scelse Lippi dandogli il completo controllo della situazione, come si suol dire il tecnico aveva ‘carta bianca’. Io avevo 36 anni, il presidente gli disse che il sottoscritto avrebbe potuto continuare a giocare, ma la risposta fu che avrebbe voluto mandar via il gruppo storico, con me, Pagliuca e Simeone. Credo che in questi casi l’ultima parola sia della società, e da parte mia non avrei mai vestito una maglia diversa da quella nerazzurra”.