Bergomi:”I miei colori sono nerazzurri, contro il Wolfsburg si può sperare nell’impresa”
Ex capitano nerazzurro ed attuale commentatore tecnico per Sky, Giuseppe Bergomi, guida anche la juniores Berretti del Como. Raggiunto dai microfoni dei colleghi di MondoPallone.it ha fatto il punto sulle milanesi, sul campionato italiano ed altro ancora. Ecco l’intervista a Beppe Bergomi:
INTER E MILAN – “Vedendo la situazione da fuori, sicuramente l’Inter ha qualcosa in più. È vero che non stanno arrivando i risultati che Mancini e la società si aspettavano, soprattutto dopo il mercato invernale, ma se penso al futuro, anche in base a come parla Mancini, ritengo che ci siano tante cose che possano far credere che i nerazzurri siano più avanti del Milan. I rossoneri sono in confusione e per di più la condizione del mister è in bilico. Quello che sta vivendo Inzaghi l’ha già vissuto Seedorf e ancor prima Allegri. È una situazione difficile quella che stanno affrontando. Sinceramente credevo che con l’arrivo di Mancini l’Inter potesse fare qualcosa in più. Conosco bene Roberto e il suo metodo di lavoro: anche lui sperava di ottenere di più. Accusare i giocatori, però, non è bello e prendersela con la difesa non è corretto, penso possa essere più un discorso di squadra. Quando c’è un processo di cambiamento è necessario il tempo, bisogna aspettare e capire come si potrà muovere il prossimo anno la società, anche in funzione della campagna acquisti”.
INTER-WOLFSBURG – “Quest?anno ho visto giocare più volte sia l’Inter che il Wolfsburg. Loro giocano a calcio, è una squadra molto propositiva, ma lascia parecchi spazi e rischia tantissimo. Per questo, credo che l’Inter possa fare due gol, ma è anche importante non prenderne. Penso che sia una qualificazione ancora aperta e i nerazzurri hanno il 40% di possibilità di passare il turno. L’impresa si può fare, è possibile“.
CORSA AL TERZO POSTO – “Lazio e Fiorentina sono le due squadre che mi piacciono maggiormente per come giocano. Come qualità di rosa pensavo che il Napoli sarebbe arrivato secondo o terzo, mentre la Roma secondo me troverà compattezza di squadra. Ma ora come ora, se dovessi fare due nomi, direi Lazio e Fiorentina”.
DIFFERENZA TRA LA JUVENTUS E LE ALTRE – “Non penso che ci sia così tanto dislivello. L’unica cosa è che la Juve è abituata a vincere. Hanno uno zoccolo duro di italiani e questo fa la differenza perché giocano con il cuore e la passione. Non voglio dire che gli altri non lo facciano, ma ultimamente sto notando che anche le altre squadre stanno cercando di ritornare sui propri passi. Il Milan, ad esempio, nella campagna acquisti di gennaio ha preso tanti italiani e l’Inter l’altro giorno aveva una difesa tutta italiana. Si tende a tornare ad avere un base forte di giocatori del nostro Paese e tutto questo in un campionato di 38 giornate fa avere alla Juventus un grande vantaggio”.
QUESTIONE GIOVANI – “Credo che nei settori giovanili si lavori bene, abbiamo sicuramente giocatori di talento, ma manca il coraggio di farli giocare. Probabilmente in Italia c’è un problema di maturazione, i nostri ragazzi hanno bisogno di più tempo prima di essere mandati in campo, mentre all’estero osano di più e hanno il coraggio di farli giocare prima, magari quando sono ancora giovanissimi”.
CASO PARMA – “C’è poco da pensare su questa storia, starei sulle parole di Lucarelli, che sono a mio parere emblematiche. Non deve più succedere una cosa del genere, dovrebbero esserci più controlli e bisognerebbe fare più attenzione. È stata una catena di cose che hanno portato a questa situazione di vergogna per un campionato così importante come quello italiano”.
SU UN RITORNO ALL’INTER – “La speranza c’è sempre, ma adesso faccio un lavoro che mi piace e sono contento. È difficile capire se ci sono gli spazi per entrare in società, però la speranza c’è sempre perché quelli sono i miei colori”.