Oltre ad avere le stesse iniziali per quanto riguarda nome e cognome, Nicolò Barella da diverso tempo si porta dietro un accostamento importante ad una bandiera dell’Inter come Nicola Berti. L’ex centrocampista nerazzurro è stato intervistato proprio questa mattina sulle pagine de La Gazzetta dello Sport per parlare di quello che in maglia interista viene considerato il suo perfetto erede, nonostante dal punto di vista fisico si riveda più in un altro calciatore della Nazionale Italiana come Matteo Pessina. Queste le sue parole:
Cambia la carriera un gol così?
“Forse più la testa, se elabori bene l’emozione. Ma io quei gol ce li avevo dentro: il primo in Serie A, con la Fiorentina contro l’Inter, fu simile a quello”.
Un gol da Berti e anche da Barella?
“Nicolò è simile a me, l’ho sempre detto: vive le partite come facevo io, ha la cattiveria pazzesca che avevo io, gli si gonfiano le vene come a me, corre come un disperato perché non si dà pace finché non fa quello che ha in testa. Tecnicamente è più bravo, io ero più forte fisicamente: forse quel gol lì farebbe più fatica a segnarlo, ma la porta ce l’ha in testa sempre”.
Come lo sta vedendo in questo Europeo?
“Bene nelle prime due, bene nel primo tempo contro l’Austria, poi forse un po’ nervosetto. Però è buon segno, quando iniziano i ‘dentro o fuori’ serve questa tensione. E comunque mi sembra che fisicamente non abbia problemi”.
L’altro ieri hanno paragonato a lei anche Pessina
“Ecco, lui ha qualcosa di mio più dal punto di vista fisico, ma mi sembrano abbastanza simili. Mancini è fortunato: come sceglie, sceglie bene. Lì in mezzo c’è tutto: tecnica, corridori, giocatori che sanno inserirsi, un mostro di lucidità come Jorginho: chi ce l’ha un centrocampo così?”.
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