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Berti: “L’Inter deve tornare a vincere, non ha scuse. Eriksen? Non ha dimostrato nulla. Adoro Barella”

Nicola Berti è stato protagonista dell’Inter dei record della stagione 1988-1989. Quella squadra, guidata da Giovanni Trapattoni, vinse il campionato conquistando 58 punti dei 68 punti disponibili. L’ex centrocampista nerazzurro fu uno dei protagonisti di quella cavalcata e, in un’intervista rilasciata al podcast de La Gazzetta dello Sport, ha paragonato l’attuale Inter di Conte a quella di Trapattoni.

PARAGONE CON BARELLA – “Io l’ho sempre adorato, sin da quando era nel Cagliari, per il suo modo di giocare. Mi sarei arrabbiato se l’Inter non l’avessero preso. Sta migliorando, poi abbiamo le stesse iniziali; siamo entrambi universali, entrambi possiamo giocare in più posizioni. Gli auguro di segnare qualche gol in più, di superare Nicola Berti: è difficile, però ce la può fare

USCITA DALL’EUROPA – Per noi fu una bella botta. Ci rimase solo il campionato come successo a quella di Conte, che ora sta facendo bene e speriamo continui così fino alla fine del campionato. Dobbiamo dare filo da torcere a tutti”.

PARALLELO TRAP-CONTE – “Hanno in comune la grinta, il temperamento e la voglia di vincere. Ora il tecnico ha più occhi grazie al suo staff tecnico, ma come motivatori sono molto simili“.

TORNARE A VINCERE – “Quest’anno l’Inter deve vincere lo scudetto, non ci sono scuse. La squadra è fortissima, la società anche; mancano i tifosi ma ci possiamo fare poco. Deve essere l’anno buono, dobbiamo tornare a vincere“.

ESUBERI ERIKSEN-ALTOBELLI – “Eriksen non è mai entrato dalla porta. Non ha dimostrato niente, ci aspettavamo molto di più; poi è arrivato in una stagione sfortunata, condizionata anche dal Covid-19. Altobelli, invece, è una leggenda. Tornando a Eriksen, io lo vedevo al Tottenham ed era decisivo. Mi spiace perché è capitato nell’anno sbagliato del mondo, non dell’Inter“.

HAKIMI-BREHME, VIDAL-MATTHAUS – “Non c’è paragone perché Brehme tecnicamente era di un altro livello. Una cosa fantastica, anche se Hakimi è sulla buona stradaVidal ha sempre segnato in carriera, all’Inter non ha ancora trovato gol. Comunque lo considero un campione“.

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Mario Falchi

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