Vincere non è un fine, ma un mezzo. La ricostruzione – all’Inter – è cominciata tre anni fa, e la sensazione è che ora, nei corridoi del club nerazzurro, la vittoria sia intesa come parte integrante del processo di restaurazione, e non come conclusione dello stesso. Tradotto: la prossima stagione l’Inter continuerà certamente a ricostruire una propria dimensione in àmbito italiano ed europeo. Ma l’obiettivo sarà anche vincere un trofeo. E, nel caso specifico, quello più ambìto sarà ovviamente lo Scudetto. A scriverlo, oggi, è La Gazzetta dello Sport, che affida questo scenario a un editoriale firmato da Fabio Bianchi nella pagina delle opinioni.
Scrive infatti Bianchi: “Suning ha perdonato, diciamo, i malumori del comandante Antonio perché la scorsa stagione non è stata da buttare, anzi. E’ mancata la ciliegina sulla torta, ma forse in casa nerazzurra all’inizio si sarebbe firmato per un secondo posto e una finale europea alla prima avventura del nuovo corso. Ma ora la presidenza vuole lo Scudetto e subito. Gli sforzi che sta facendo sul mercato, cercando di accontentare il tecnico inseguendo i giocatori che pretende fortemente (Vidal, Kanté…) lo dimostrano”.
Bianchi, poi, propone un parallelismo tra la ricostruzione in atto alla Juventus (da zero, o quasi, visto che è cambiato l’allenatore e in panchina c’è finito il debuttante Pirlo) e quella in atto all’Inter. E scrive, quindi: “Quella dell’Inter è più il secondo atto della ricostruzione e del potenziamento, anche se verranno sostituite più pedine. Perché Conte avrà in mente delle alternative al gioco per rendersi più imprevedibile, ma partirà sempre dal suo amato 3-5-2. Dove Hakimi sarà un punto di forza fondamentale”.
Conclusione: “A conti fatti, è Conte che rischia di più – chiosa Bianchi – Questo deve essere l’anno dello Scudetto. L’aria che tira è che forse non avrà una terza chance”. E il primo a non volersi concedere una terza chance pare essere proprio Antonio Conte.
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