26 Febbraio 2019

Biasin: “Abisso un danno per tutti, ma non è solo colpa sua. Icardi e Inter distanti, Marotta ha capito che…”

Il noto giornalista si lascia andare ad una lunga analisi sul momento nerazzurro
biasin inter

Come d’altronde tutti gli interisti, anche il giornalista di fede nerazzurra Fabrizio Biasin non aveva preso nel migliore dei modi la decisione dell’arbitro Abisso di assegnare quasi allo scadere un rigore del tutto inesistente per un presunto tocco col braccio di Danilo D’Ambrosio, rivelatosi invece col petto grazie alle immagini del Var non prese in considerazione dal fischietto palermitano. Nel suo editoriale per tuttomercatoweb.com, Biasin ha allargato la sua riflessione non solo sul direttore di gara di Fiorentina-Inter, ma più in generale verso l’intera classe arbitrale, con uno sguardo al momento complessivo vissuto dai nerazzurri alle prese col caso Icardi.

ABISSO – Abisso ha fatto danni: all’Inter, agli arbitri, a se stesso, un po’ a tutti quanti (ma soprattutto all’Inter). E comunque è “molto colpa sua”, ma non è “solo colpa sua”. Di questo parleremo in fondo all’ambaradan, per il resto chiacchieriamo di cose a caso”. 

ICARDI – “Icardi e l’Inter sono più distanti che mai. La situazione è nota, inutile tornare al “perché”, meglio capire “cosa accadrà”. Difficile al momento immaginare una riconciliazione: lui è a terra e non fa passi verso lo spogliatoio, lo spogliatoio tende la mano solo in parte. Per intenderci: quello dell’argentino non è un problema al ginocchio (infiammato era, infiammato è, ma non gli ha mai impedito di giocare), semmai di testa (oggi non sarebbe in grado di scendere in campo). Se le parti non si vengono incontro, immaginare una qualsivoglia “tregua” è impossibile. Trattasi di peccato mortale perché il bene supremo è l’Inter e l’Inter dovrebbe venire prima di tutto: prima degli interessi di Icardi (che si immaginava una carriera in nerazzurro e difficilmente ce l’avrà), prima di quelli di Perisic (che sognava di andare via da Appiano e a giugno probabilmente verrà accontentato). Sarebbe meraviglioso che i due si parlassero, sarebbe altrettanto meraviglioso che in assenza di “buone intenzioni” qualcuno della società forzasse un po’ la mano per uscire dallo “stallo”. Ripetiamo: il bene supremo deve essere l’Inter. Trattasi di frase fatta, ma ripeterlo una volta in più male non fa”. 

MAROTTA – “L’Inter viene prima di tutto, si diceva, e questo sarà il “comandamento” che porterà Marotta a prendere scelte difficili, ma doverose. L’ad nerazzurro ha capito perfettamente la situazione e come scriviamo da settimane a fine stagione provvederà alla “potatura”. Solo alla fine, però, perché prima è necessario remare con forza tutti assieme per conquistare la zona Champions e fare più strada possibile in Europa League.

MERCATO – “Poi, a obiettivi raggiunti, la nuova Inter prenderà forma: arriveranno giocatori d’esperienza e dal curriculum “pesante” (Godin, forse Herrera, per Rakitic al momento c’è stato solo un sondaggio), giovani rampanti (Barella, Chiesa solo a condizioni meno proibitive) e un attaccante “importante” se non si troverà un accordo con Icardi. All’argentino nel frattempo sono arrivate “carezze”, tre dall’estero (Manchester United, Real, Chelsea, ma i Blues hanno i loro bei problemi), due dall’Italia facilmente immaginabili (sì, Juve e Napoli). Marotta sa bene che c’è chi “ci prova”, ma sa anche che il cartellino dell’attaccante scade nel 2021, non teme gli assalti e prepara senza assilli la sua proposta di rinnovo. Chi vivrà, vedrà”.

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