Biasin: “Con Spalletti non ci sarà il Limbo dei giocatori bravini. Borja Valero, Skriniar e Rudiger”
Il noto giornalista ha parlato della situazione che circonda l'ambiente nerazzurroIl noto giornalista Fabrizio Biasin, nell’editoriale pubblicato su TMW, concede molto spazio alla situazione di calciomercato dell’Inter. Si parte con la situazione che circonda Borja Valero: “Succedono cose, anche se non sembra. L’Inter tratta Borja Valero ma sembra quasi non freghi niente a nessuno. Sono i paradossi del mercato: se un giocatore lo paghi dai 20 milioni in su allora “beh, buono questo!”, se invece ti costa 7 milioncini allora “mah, è bollitino…”. Come se nessuno avesse visto una partita della Fiorentina negli ultimi due anni”.
Invece, sui vari nomi che circolano: “Il giocatore spagnolo è richiesta esplicita del nuovo allenatore Spalletti, Rudiger anche, ma non è l’unica opzione presa in considerazione dal club. Skriniar? Un’altra possibilità, ma non alle cifre riportate qua e là (e con Caprari di mezzo). Dalbert invece resta un obiettivo concreto, del genere che fino a ieri “mah, chi cazz è questo qui?” e oggi “se ce lo facciamo fottere dalla Juventus siamo matti!”. È la normalità delle cose. L’Inter – intesa come chi ci lavora – è serena, molto di più rispetto a una parte di tifosi legittimamente preoccupati, forse anche troppo“.
Per quanto riguarda il fair play finanziario: “La filastrocca del fairplay che “pretende” 30 milioni entro il 30 giugno e poi permetterà ai nerazzurri di far partire il mercato in entrata la conoscete tutti. Tocca fidarsi, soprattutto bisogna dar retta al tecnico che alla prima ad Appiano ha detto tante cose, forse più importanti di quelle legate al mercato. Il giorno della presentazione il signore di Certaldo non ci ha fatto capire quel che “sarà”, ma certamente quel che “non sarà”.
Infine, sull’Inter che sarà: “Non sarà un’Inter di pelandroni, di mezzeseghe, di gente che ti guarda negli occhi e ti dice “boh, abbiamo mollato ma non sappiamo perché”, non sarà l’asilo nido perché quello verrà abolito in partenza (“chi non sposa il progetto deve andare via”), non sarà la squadra dell’allenatore-amico (“non mi interessa essere amico dei giocatori”), delle leccate di culo, delle apparenze, dell’amore. Non sarà nient’altro che un’Inter divisa a metà tra l’Inferno di chi ci ha provato e non ce l’ha fatta (ma si potrà guardare allo specchio) e il Paradiso di chi finalmente è tornato “nella sua dimensione”. Nessuna alternativa e tanti cari saluti al Limbo del “boh, è andata male, eppure noi siamo bravini…”. Ecco, con Spalletti, scordatevi il maledetto Limbo”.
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