Rientrato lo scorso anno ad Appiano Gentile dopo essere cresciuto nel settore giovanile dell’Inter, Cristiano Biraghi – con tutte le difficoltà del caso – ha senz’altro dimostrato di saper lottare e soffrire per la maglia che ha sempre tifato sin da bambino. Purtroppo per lui, nonostante si fosse integrato perfettamente nelle dinamiche del gruppo, la scorsa estate la Fiorentina lo ha richiamato a casa dal prestito, senza rinnovare lo scambio che era andato in scena con Dalbert. Il difensore è così dovuto rientrare a Firenze dove immediatamente è tornato ad essere al centro del progetto viola. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, ecco le sue parole in vista della sfida di domani sera contro la sua Inter:
A proposito di allenatori, come è stato giocare per Conte?
“È un martello, lavora in maniera incredibile e vuole che la squadra assimili il più possibile i suoi principi. È un perfezionista, non lascia nulla al caso. La sua carriera parla per lui”.
Lei ha grande affetto per l’Inter, ma ora tocca batterla.
“Serve la gara perfetta. Dovremo essere attenti in fase difensiva, facendogli male quando arriveranno le occasioni”.
I pericoli maggiori?
“Sarebbe facile dire Lukaku o Lautaro. Ma Hakimi è formidabile come Barella, Brozo e Vidal. Loro sono un’orchestra con delle individualità pazzesche”.
Vinceranno lo scudetto?
“Risposta davvero complicata. Sulla carta è la più forte con la Juve. Ma il Milan può arrivare in fondo: Roma e Napoli son lì, e Lazio ed Atalanta possono sorprendere”.
Il Milan è allenato da Pioli, allenatore per lei speciale?
“Sì, abbiamo un rapporto splendido. Lui cura tantissimo i rapporti umani. È evidente che il Milan sia un gruppo di amici dove spiccano delle individualità incredibili come Ibra”.
La conferma dopo gli esami strumentali
Il retroscena dagli spogliatoi prima di tornare in campo per il secondo tempo
Le possibili scelte dei due allenatori
Si sta per accendere la trattativa
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