Bocelli: “Non si tradiscono le bandiere, interista fin da bambino. Icardi? Le polemiche sono distruttive. La sera della finale di Madrid…”
Il cantante di fede interista interviene nel giorno dopo del derby d'Italia analizzando sia la stagione nerazzurra, sia raccontando un curioso retroscena legato alla sfida del 2010 contro il Bayern MonacoDopo il pareggio per 1-1 tra Inter e Juventus, è tempo di analisi e bilanci del giorno dopo. Di questo, in particolare, si è parlato nel consueto appuntamento con il Sunday Morning di Sky Sport, condotto da Stefano Meloccaro con grandi ospiti del mondo dello sport e non solo. Come questa mattina, quando nel corso della trasmissione è intervenuto a tal proposito il cantante di fama internazionale ed orgoglio della canzone italiana, Andrea Bocelli. Noto tifoso interista , la scorsa estate tra l’altro aveva fatto visita proprio all’Inter nei primissimi giorni del ritiro di Appiano Gentile. Molti i temi affrontati dall’artista, dalla situazione legata ad Icardi fino ad un curioso retroscena sulla finale di Madrid:
LA STAGIONE NERAZZURRA – “I nerazzurri avrebbero potuto conquistare più punti, durante questa stagione hanno perso infatti diverse gare che potevano portare a casa. Ci sono tutte le possibilità che la squadra sia più forte nel futuro, l’Inter è una squadra buona. Spero che Spalletti resti a Milano, ma queste decisioni verranno prese dalla società. Qualora restasse però, avrei una ragione in più per aumentare la vicinanza a questa squadra“.
ICARDI – “Proprio come gli altri calciatori ha il dovere di giocare e fare vedere di possedere sia nella mente che nei piedi tutto il proprio talento. Le polemiche? Non rappresentano mai qualcosa di costruttivo, al contrario sono distruttive e rappresentano l’arte di chi non ha molto da dire. Infatti colui il quale possiede molto, piuttosto che dire fa“
FEDE NERAZZURRA – “Non si tradiscono le bandiera, il mio tifo per l’inter esiste da quando sono bambino. Un collaboratore di Spalletti è mio amico, e io conosco bene sia il mister che Zanetti. Il collaboratore di Spalletti non mi dice nulla, e allo stesso tempo per non creare problemi a lui, io non domando“.
LA FINALE DI MADRID – “Quella sera ascoltai la telecronaca della finale alla radio e per questo si è creato un po’ di disappunto con le persone che erano con me. Infatti la televisione rispetto alla radio aveva alcuni secondi di ritardo e al momento del gol dell’Inter io rispetto agli altri ero in anticipo di cinque-sei secondi. Per questo motivo, mi imposi di attendere quei secondi per esultare, per poi tirare fuori tutta la mia felicità“.
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