Boninsegna-Anastasi, Carini-Cannavaro e gli acquisti di Ibra e Vieira: quante polemiche nei trasferimenti tra Inter e Juve
Le trattative di mercato tra bianconeri e nerazzurri hanno spesso destato scalpore, portandosi dietro aloni di polemiche. Ma ci sono state anche trattative "tranquille"MILLE POLEMICHE
SARTI E LA MALEDETTA MANTOVA
Il primo cambio famoso è quello di Giuliano Sarti: l’estremo difensore, passato alla storia come il portiere leggendario della Grande Inter di Herrera, vince in nerazzurro due Coppe dei Campioni, due Intercontinentali e tre scudetti, prima di passare alla Juventus nell’estate del 1967; l’episodio che fa discutere riguarda la sua ultima gara con la casacca nerazzurra: a Mantova la papera del portiere vale la sconfitta e l’Inter, che era avanti di un punto in classifica, viene superata e vede svanire lo scudetto. Scudetto che finisce sulle maglie proprio della Juventus, nuova squadra di Sarti, autore dello svarione decisivo.
BONIMBA-ANASTASI: STORIE DI CUORI INFRANTI
“Alla Juve ci vai tu!” Esclama Roberto Boninsegna al suo agente nell’estate del 1976: troppo grande è l’amore del calciatore per la maglia nerazzurra, con la quale ha conquistato lo scudetto nella stagione 1970/71, in una storica rimonta dopo l’esonero di Heriberto Herrera e l’arrivo di Invernizzi. C’è poco da fare, però, perché le due società si sono già messe d’accordo per lo scambio alla pari, con l’approdo in nerazzurro di un eroe juventino come Pietruzzo Anastasi, autore di un bellissimo gol con la maglia azzurra della nazionale nella vittoriosa finale dell’Europeo ’68. A guadagnarci nello scambio è sicuramente la compagine piemontese: Anastasi non riuscirà a bissare le imprese bianconere, mentre all’ombra della Mole Boninsegna risulterà determinante per la conquista di due scudetti.
CANNAVARO, OVVERO GIOCHI SPORCHI POCO “CARINI”
Suscita un clamore incredibile la decisione dell’Inter di accettare l’offerta della Juventus di uno scambio tra Carini, portiere delle giovanili, e Fabio Cannavaro, difensore già affermato e capitano della nazionale italiana. Carini, infatti, colleziona solo 9 presenze in nerazzurro, senza mai riuscire a evadere dall’ombra di Toldo prima e Julio Cesar poi, mentre Cannavaro diventa titolare fisso della Juventus prima dell’esplosione di Calciopoli, dopo la quale si accasa al Real Madrid. La pubblicazione delle intercettazioni del dirigente bianconero Moggi fanno anche luce su quello scambio che sembrava assurdo due anni prima: “Dici di essere infortunato, fai chiamare il presidente, come si chiama quello là, il brindellone alto…”
L’ULTIMO SPILLO
Non vince lo scudetto dei record, invece, Spillo Altobelli, che lascia l’Inter proprio nell’estate del 1988, quella dello sconvolgimento sul mercato che porta in nerazzurro gli artefici della grande cavalcata. Tra i migliori realizzatori interisti della storia, fa scalpore il suo accasarsi proprio alla Juve, in un affare a parametro zero, con il presidente Pellegrini che cede la lista gratuita all’attaccante, dichiarando di non volere guadagnare nemmeno 100 lire da quell’affare così triste. In bianconero Spillo non riesce a incidere e gioca una sola stagione, prima dell’addio al calcio giocato.
ZLATAN E VIEIRA DOPO LA BUFERA
Dopo una vita all’Arsenal e un anno in bianconero, in cui si colloca perfettamente nell’idea di 4-4-2 di Fabio Capello, Patrick Vieira decide di accettare l’offerta dell’Inter e trasferirsi in nerazzurro. L’affare è praticamente fatto e concluso, ma nel frattempo la vicenda Calciopoli fa scoppiare anche una vera bufera sul calcio italiano, sconvolgendolo alle fondamenta; oltre al francese passa all’Inter dalla Juventus, retrocessa nel frattempo in Serie B, anche l’attaccante Zlatan Ibrahimovic.
Complessivamente alla Juventus vengono versati circa 35 milioni di euro, 26 per lo svedese e 9 per il centrocampista transalpino, ma i due riusciranno ben presto a farsi amare dalla tifoseria nerazzurra, Vieira mettendo a segno una doppietta all’esordio in supercoppa con la Roma, Ibra firmando da protagonista assoluto tre scudetti consecutivi, soprattutto quello conquistato con due sue gol all’ultima giornata, sotto la pioggia di Parma.