Boninsegna: “Sarei potuto diventare un saldatore”
La crisi si fa sentire. Ogni giorno, ogni settimana, ogni mese decine di aziende chiudono i battenti lasciando per strada migliaia di dipendenti. Tra queste, la Cartiera di Burgo che ha chiuso nel febbraio 2013.
A dar man forte ai 174 dipendenti in cassa integrazione, ci ha pensato Roberto Boninsegna, così come riportato dalla Gazzetta dello Sport: “Sono qui per solidarizzare con gli operai. Anche mio padre Bruno è stato uno di loro. Mio padre, sindacalista e comunista, ha lavorato qui per 36 anni. Lui era un saldatore e si copriva la faccia con un fazzoletto che, a fine giornata, era verde. Arrivava a casa stremato”.
L’ex attaccante nerazzurro, inoltre, ricorda la notte precedente il provino all’Inter: “Ero molto nervoso. Mio padre mi disse di stare tranquillo perché un posto in cartiera era comunque assicurato. Se io non fossi diventato calciatore, sarei stato un operaio, forse proprio un saldatore”.