23 Novembre 2014

Bonolis: “Dispiace per Mazzarri, contento per Mancini. Thohir compri un top player!”

Paolo Bonolis

Paolo Bonolis

E’ già clima Derby per i tifosi di Milan ed Inter, allora il quotidiano piemontese Tuttosport ha voluto interpellare un interista doc come Paolo Bonolis, noto presentatore televisivo. Bonolis ha risposto a domande sul match in programma stasera, sull’addio a Mazzarri e sulla nuova gestione Thohir. “Chi vince stasera? Bisognerebbe sentire il Divino Otelma… Spero vinca l’Inter, ma sono due squadre che si barcamenano fra difficoltà varie“. L’intervista inizia così, con un pronostico che viene dritto dal cuore. La seconda domanda va già sul discorso Mancini-Mazzarri, e Bonolis risponde: “Sono contento per il ritorno di Mancini, ma non sono felice perché è andato via Mazzarri. Purtroppo c’erano dei problemi, non tutti del tecnico, perché se si decide di far guidare la squadra a Mazzarri, si sa che ci vogliono degli esterni forti per il 3-5-2. Mancini cambierà modulo, ma ha subito chiesto terzini nuovi e ali come Cerci e Lamela. Conoscendo la rosa a disposizione – continua Bonolis – , poteva valutare se cambiare sistema. Se io ho pancetta e pomodoro, so che posso fare un’amatriciana, non un buon fagiano“. Poi gli si chiede se a Mazzarri sia mancato il cosiddetto DNA nerazzurro: “Guardi, se un allenatore vince, si lega all’ambiente e viene amato. Trapattoni, Bagnoli, Mancini o Mourinho non avevano un passato interista, eppure… Speriamo che Roberto ci riporti in alto, ma Juventus, Roma e Napoli hanno rose superiori. Terzi? Nello sport i miracoli succedono, guardate cosa ha fatto la Costa Rica ai Mondiali“. L’argomento seguente è Thohir, che il 15 novembre ha festeggiato 1 anno di presidenza all’Inter. Bonolis è un po’ polemico riguardo qualche movimento fatto dal tycoon indonesiano: “L’Inter è cambiata molto, si è passati da una gestione tradizionale, legata alla storia e alla familiarità, a una globalizzata e più finanziaria. Personalmente immaginavo che Thohir potesse fare qualcosa di più dal punto di vista economico: le sue aziende non fatturano 13 miliardi di dollari? Invece ha coperto il debito con un prestito delle banche e il suo primo acquisto è stato D’Ambrosio. Il brand funziona nel mondo grazie ai campioni in squadra, non al simbolo del club“. Allora la domanda seguente è implicita: consigli al presidente? “Io penso che se uno compra un giocattolo lo faccia per divertirsi. Si vuole seguire una politica dei giovani? Va bene, però bisogna pescare quelli più pronti e affermati nel mondo. Secondo me una spesa importante come fece Moratti con Ronaldo andrebbe fatta, perché solo determinati giocatori solleticano l’interesse di tifosi e media. Un campione sarebbe il volano per attirare gente allo stadio e altri calciatori importanti in squadra, senza considerare lo stimolo a far meglio che darebbe a quelli già presenti: ricordate il Napoli di Maradona? Renica non era un fenomeno, ma in campo dava il 110%“. Si parla nuovamente di derby, ed afferma che “Mi piacerebbe che la buttasse dentro il baby Kovacic“, mentre al Milan toglierebbe un giocatore già assente: “Mancherà De Jong, va bene così“. Un pensiero a Balotelli, che nel suo passato ha cambiato entrambe le maglie: “A me non piace, per mille ragioni. Tecnicamente è dotato, ma tatticamente è indisponente. Non sfrutta le sue qualità, per me se ne può fare serenamente a meno“. Infine, Bonolis torna indietro con la memoria e pensa al derby che più lo ha fatto emozionare: “Quello vinto per 3-2 con un gol di Adriano al 90′. Lo porto nel cuore perché me l’ero giocato al picchetto….“.

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