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Bordon: “Handanovic può andare avanti per tanti anni. Conte? Da calciatore ricordo la sua grinta”

SECONDA PARTE

Differenze Bearzot-Lippi?
“Tutti e due grandissimi e molto simili, perché si sono trasformati in parafulmine per proteggere i giocatori. A Bearzot devo tanto perché mi ha fatto esordire in Nazionale, anche se poi venni a sapere dalla radio che non avrei partecipato al Mondiale 1986. Qualche anno dopo, alla partita d’addio di Cabrini, mi disse: ‘Voglio chiederti scusa, spero tu non sia arrabbiato’. Questo era Bearzot, un uomo vero come Lippi, a cui devo la fortuna di avere vinto tanto nella Juve e in Nazionale”.

Ma come, lei interista dice che ha avuto la fortuna di vincere nella Juve?
“Sono interista e non avrei mai lasciato l’Inter, ma quando ho smesso di giocare sono stato 4 anni alla Solbiatese con Oriali come d.s. e uno all’Udinese con Vicini. Ricevetti la proposta di Lippi, che avevo conosciuto bene quando giocavo alla Sampdoria mentre lui allenava laPrimavera. Ragiono da professionista e come tale ho festeggiato 5 scudetti con la Juventus, la Champions nel ’96 e un altro Mondiale, l’Intercontinentale vinto a Tokyo”.

Che ricorda di Zoff e Buffon?
“Zoff è stato il migliore nella sua epoca, Buffon il migliore nella sua. L’ho allenato, non mi meraviglio che giochi ancora e fa bene ad andare avanti”.

Cosa pensa di Handanovic?
“Anche lui può andare avanti molti anni. Ha grandi qualità e fisico. Mi ha appena agganciato per numero di presenze all’Inter, magli auguro di battere il mio record di imbattibilità di 686’ che dura dal 1980”.

Donnarumma le piace?
“È già il migliore di tutti, degno erede di Zoff e Buffon”.

Quando allenava Buffon alla Juve, c’era anche Conte: immaginava che sarebbe diventato così bravo come allenatore?
“Sì, perché ricordo la sua grinta. Una volta sul lettino dei massaggi disse: ‘Non guardiamo gli altri, pensiamo soltanto a vincere noi’. E oggi, come era successo a me alla Juve, ragiona da professionista, con la testa soltanto all’Inter. Mi ricorda Bersellini, perché anche lui è un martello. Ha costruito un’Inter solida, valorizzando giovani come Bastoni e Barella. A parte Lukaku e Lautaro, mi piace molto Hakimi”.

Che cosa serve per vincere anche in Europa?
“L’Inter può aprire un ciclo, ma servono tre innesti di qualità. Penso soprattutto a un’alternativa a Lukaku, il sogno sarebbe… Mbappé”.

Per concludere, che messaggi si aspetta sulla chat dei campioni 1982 per i 70 anni?
“Come al solito mi prenderà affettuosamente in giro Altobelli. Purtroppo stavolta mi mancherà il messaggio di Pablito, anche se lui è sempre con noi”.

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Antonio Siragusano

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