Marco Branca, ex dirigente nerazzurro che viene ricordato in maniera contrastante dai tifosi, avendo messo a segno colpi fenomenali e aver al tempo stesso preso topiche clamorose, ha parlato ai microfoni di Sport Mediaset del periodo all’Inter di José Mourinho.
Branca ha dichiarato: “Non ha mai imposto nulla a me o alla società, solo al primo anno chiese a tutti i costi di prendere un giocatore, Ricardo Quaresma. Alla seconda stagione scegliemmo io e Massimo Moratti. Lui ci diede solamente delle indicazioni, dicendoci che avrebbe gradito due suoi fedelissimi, Ricardo Carvalho e Deco“.
“Io analizzai la situazione non solo dal punto di vista anagrafico o tecnico, ma anche dalla possibilità di realizzare concretamente le operazioni. Una volta fattomi un quadro della situazione, mi misi al lavoro su altri giocatori che potessero soddisfare le richieste. Con il benestare di Mou portammo all’Inter Lucio e Sneijder“. Il resto è storia.
Sul proprio addio ha poi dichiarato: “Restai qualche mese dopo la cessione di Moratti solo per aiutare la transizione, ma la mia partenza era già in programma fin dall’inizio. Era giusto che l’uomo di maggior fiducia della presidenza precedente si facesse da parte con quella nuova. Non finirò mai di ringraziare Moratti, è la persona che ha più creduto nelle mie doti, sia da calciatore che da dirigente”.
Sull’Inter attuale ha poi concluso: “Serve un incastro particolare per vincere. Se andiamo a vedere i numeri, le due proprietà che sono venute dopo Moratti non hanno speso poco, anzi. Tuttavia non hanno vinto. Per farcela serve una grande conoscenza sportiva, cosa che Moratti ad esempio, con 60 anni di calcio alle spalle, aveva”.
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