Marco Branca, ex giocatore e dirigente nerazzurro, ha parlato del suo passato con la maglia nerazzurra. Il direttore sportivo ai tempi del Triplete ha parlato inoltre del ritorno di José Mourinho in Italia e della Superlega. In seguito le parole rilasciate al Corriere dello Sport.
I RICORDI IN NERAZZURRO – “La mia casa è stata Milano dove tra campo e scrivania sono rimasto 30 anni, ma mi sarebbe piaciuto arrivarci prima. L’emozione più grande è stata vestire per la prima volta la maglia dell’Inter. Poi ne ho avute altre come la coppa Uefa a Parma che non si vince tutti i giorni. Il primo anno con l’Inter ho segnato quanto Batistuta. Il problema è che fino a 25 anni non ero quasi mai titolare. Ma se mi davano continuità e stima io segnavo eccome“.
SUPERLEGA – “E’ stato un gruppo di presidenti disperati a livello economico che hanno perso di vista la dimensione del calcio popolare per provare solo a investire più soldi per loro. La meritocrazia non va mai abbandonata. Io sono nato a Grosseto, figlio di un barbiere e ho vinto tanto da calciatore e da dirigente. Se togli questo togli tutto. Al calcio e ai tifosi“.
MOU ALLA ROMA – “Non pensavo la Roma potesse ambire subito a un tecnico così, ma non sono sorpreso dalla scelta di Josè. Sono contento anzi perché sono sicuro che per lui Roma è perfetta, è una città piena di stimoli e passione. E quando ci sono queste premesse lui sta bene e rende al massimo“.
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