Brozovic e Gagliardini davanti alla difesa, Rafinha trequartista: ecco la ricetta vincente di Luciano Spalletti
Il tecnico sembra aver trovato la giusta inquadratura del centrocampo nerazzurroLe ultime due versioni nerazzurre, quella del pareggio contro il Napoli e della larga vittoria ottenuta contro la Sampdoria sul campo del Marassi, si basano sulla coppia Gagliardini–Brozovic davanti alla difesa con Rafinha trequartista. E’ cosi che lì in mezzo Spalletti è riuscito a creare un movimento più continuo e armonico tale da esaltare le caratteristiche migliori di ciascun giocatore.
Come riportato da La Gazzetta dello Sport, non essendoci un regista, né Gagliardini né Brozovic possono occuparsi di impostare il gioco. E così a rotazione possono anche prendersi la responsabilità ma proprio per trasportare la palla fino a Rafinha. Il brasiliano è cresciuto di condizione con le settimane di lavoro ad Appiano. Il suo trattamento di palla permette a turno a Gagliardini e Brozovic di pestare i piedi e partire negli spazi offrendo una soluzione di gioco alternativa alle ali Candreva e Perisic.
A inizio stagione è toccato a Borja Valero e Vecino, tra novembre e dicembre sono poi salite in cattedra le due torri. Gagliardini-Vecino davanti alla difesa fornivano quella sostanza che consentiva di sviluppare il gioco agile dalla trequarti in su. Che fosse Borja Valero (il più delle volte) o Brozovic, poco importava. Quell’assetto pagava l’occhio e restituiva risultati.
Con il nuovo anno Spalletti ha introdotto una variante, portando sull’interno Perisic, affiancandogli Borja e Vecino sistemando Perisic sulla trequarti. Una mossa che ha mandato in confusione gli avversari, ma non i giocatori nerazzurri. Contro il Bologna, l’11 febbraio, l’Inter vince. Il centrocampo a tre lo aveva sperimentato anche nelle due settimane precedenti però mettendo Brozovic accanto a Borja e Vecino. La novità mostra che Spalletti può forgiare valide alternative pur con un mercato di gennaio conservativo. Ma è proprio l’unico vero innesto, Rafinha, che gli consentirà di rivoltare la squadra. La condizione atletica crescente non solo gli permette di farlo giocare dal principio, ma anche di poter chiedere ai compagni di reparto un lavoro oggettivamente più fattibile. Tradotto, non bisogna correre anche per Rafa quando si è senza palla. La storia della prima stagione di Spalletti in nerazzurro insegna però che anche quest’ultimo assetto non sarà definitivo. Perché Borja Valero e Vecino torneranno utili. Eccome, magari già alla ripresa del campionato dopo le nazionali. In nove giorni l’Inter giocherà tre partite: in casa con il Verona, il derby e poi a Torino contro i granata.
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