Buon compleanno Inter, 111 anni fa la nascita al ristorante “Orologio”: ecco la storia di quella notte
Nel giorno del suo 111° compleanno, riviviamo la storia della fondazione del club nerazzurroL’Inter spegne le candeline quest’oggi 111 candeline fatte di gloriosa storia, tante sofferenze e grandi vittorie. Nata a marzo, femmina, unica e passionale, l’FC Internazionale Milano vede luce nel lontano 1908 in un noto ristorante del centro milanese come atto di ribellione, una rivolta verso il potere da sempre marchio di fabbrica della società nerazzurra. Era la notte del 9 marzo 1908, quando il nero e l’azzurro del cielo diedero i colori allo stemma della Benamata, e diedero il via all’epopea di una delle più grandi squadre del panorama calcistico internazionale.
Inter, la storia della fondazione
All’inizio del nuovo secolo erano poche le realtà calcistiche presenti sul territorio italiano: solo Torino e Genova vedevano la presenza di società come Juventus e Genoa, mentre a Milano era presente dal 1899 il cosiddetto Milan Football Cricket Club. Il capoluogo lombardo era rappresentato dalla squadra contraddistinta dai colori rossoneri, che ebbe modo di aggiudicarsi diversi prestigiosi trofei, in quel periodo, oltre allo scudetto. La squadra era capitanata dal britannico Herbert Kilpin e possedeva un’importante “blocco” inglese, ma nonostante ciò nel mondo sportivo dell’epocam e nel calcio in particolare, la questione dello “straniero” era ancora un tabù, un mito da sfatare. Molte società col passare del tempo, tra cui anche il Milan, si videro divise internamente in due frazioni: da una parte coloro che vedevano, anche con un’ottica futura, l’importanza del possedere un’impronta multiculturale (anche a livello societario), dall’altra coloro che volevano mantenere una linea nazionalista rigida, evitando il tesseramento di giocatori stranieri.
Ed è proprio all’interno della società rossonera che avvenne un’importante scissione, che vide la creazione di un folto gruppo di dissidenti, futuri nerazzurri, pronti a dare vita ad un movimento calcistico improntato proprio sull’internazionalità. A capitanare questo gruppo, c’era un pittore futurista di nome Giorgio Muggiani, che nel frattempo, aveva conosciuto un giovane luganese di nome Ermanno Aebi.
Trovandosi in grande minoranza, il gruppo decise di rimarcare ancora maggiormente questa spaccatura interna, diffondendo la voce, ripresa anche dalla Gazzetta Sportiva dell’epoca, di volere fondare un nuovo club. E non ci volle molto affinché questo accadde. Il 9 marzo 1908, i 44 soci fondatori (al momento ancora dirigenti del Milan) si riunirono al ristorante l’Orologio, a due passi dal Duomo, e in poche ore, crearono l’atto costitutivo (scritto a penna sul retro di una lettera) con il quale nasceva la nuova società, a cui seguirà lo storico discorso di Muggiani. Un documento in cui i fondatori nerazzurri riconoscevano in maniera netta e chiara il ruolo di calciatori e dirigenti stranieri nel mondo del pallone. Un atto quasi rivoluzionario per l’epoca. Nacque così ufficialmente la società Football Club Internazionale, nata da una costola dell’altra società di Milano e da quel giorno diretta concorrente e acerrima rivale.
Questa notte splendida darà i colori al nostro stemma: il nero e l’azzurro sullo sfondo d’oro delle stelle. Si chiamerà Internazionale, perché noi siamo fratelli del mondo
Con queste parole Giorgio Muggiani, primo consigliere nerazzurro, diede vita all’epopea interista. Muggiani disegnò anche il logo del club: un fondo dorato delimitato da due cerchi, uno blu e uno nero, e con le lettere in bianco FCIM (Football Club Internazionale Milano) intrecciate fra loro. E anche la scelta dei colori non è casuale: nero e azzurro in opposizione al rosso e nero, caratteristica di dissenso e di netto contrasto nei confronti del Milan. Il primo presidente fu Giovanni Paramithiotti. Il primo capitano Hernst Marktl.
Con l’inizio del ventennio fascista in Italia, l’Inter, per ragioni politiche si fuse con l’Unione Sportiva Milanese e assunse la denominazione di Società Sportiva Ambrosiana. Ma questo nome durò solo per 17 anni. Infatti, nel 1945, Carlo Masseroni, presidente dell’epoca, annunciò il ritorno al primo vero nome del club: l’Internazionale.