Burgnich compie ottant’anni e ricorda: “Cercavo sempre risultato e gol, come voleva il Mago. E con Giacinto…”
Il difensore è stato un protagonista della Grande InterTanti anni – ottanta, che compie oggi – e pochi gol. Ma buoni, se si considera che segnare non è esattamente una prerogativa dei difensori. Non fa eccezione Tarcisio Burgnich, ex difensore dell’Inter tra il 1962 e il 1974, che – in occasione del suo ottantesimo compleanno viene intervistato da il Giornale. Anche se lui, la voglia di segnare, ce l’ha sempre avuta: “Anche da terzinone di marcatura cercavo di avanzare, e andavo sempre in area avversaria quando c’erano un calcio d’angolo o un calcio di punizione”, ricorda. Sinché, ogni tanto, c’è pure riuscito a fare gol: come quella volta, nel 1970, ai Mondiali, in semifinale contro la Germania, quando Burgnich fece il gol del 2-1 azzurro: “Anche quella volta ho seguito la mia mentalità di voler cercare il risultato, e l’aveva portata il Mago (Herrera, ndr), che voleva che ognuno di noi volesse vincere, tanto come lo voleva lui”.
Herrera, appunto. L’allenatore della Grande Inter: “Herrera era la novità, allenatori come lui non se n’erano mai visti – spiega Burgnich – A quei tempi nelle squadre comandavano i vecchi, non gli allenatori, mentre lui cambiò tutto, il tecnico cominciò a prendere in mano la gestione e gli anziani non ebbero più il potere di fare e disfare”.
Immancabile, nel corso dell’intervista disponibile sul succitato quotidiano oggi in edicola, un ricordo alla figura di Giacinto Facchetti: “La persona con la quale ho vissuto più tempo che con mia moglie. Giacinto era il terzino dalla parte opposta alla mia e più che fare il difensore prendeva sempre l’iniziativa con e senza palla”.
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