12 Dicembre 2020

OCCHI SULL’AVVERSARIO – Traffico aereo, ritmo e dominio: il Cagliari in cinque punti

Focus sui rossoblù di Di Francesco, ostacolo per l'Inter nel viaggio in Serie A dopo la delusione Champions

Testa esclusivamente al campionato. L’Inter archivia il blackout in Champions League e torna a correre in Serie A per lasciarsi alle spalle le delusioni ed accelerare nella corsa al primo posto. Ostacolo Cagliari nel lunch match della Sardegna Arena per i ragazzi di Antonio Conte: dopo i tre successi consecutivi contro Torino, Sassuolo e Bologna, l’Inter proverà ad allungare ulteriormente la sua striscia di sorrisi in campionato per guadagnare terreno sulle inseguitrici ed accorciare le distanze dalla vetta.

Sulla sua strada un Cagliari in palla reduce da uno dei migliori inizi di stagione di sempre: scopriamo i segreti della squadra di Eusebio Di Francesco, raccontata in cinque punti.

VIETATO ACCONTENTARSI

Cinque punti nelle ultime cinque partite di campionato. Due pareggi in 180′ contro Verona e Spezia e un digiuno dai successi che dura da un mese. Per i sogni e le speranze del Cagliari, il momento di forma dei rossoblù è in leggera flessione. Il bilancio sardo parla di 12 punti in 10 partite: 7 costruiti nelle prime 5 di Serie A (doppia vittoria con Torino e Crotone e pari al debutto in casa del Sassuolo), 5 invece nella seconda metà di percorso affrontato fin qui.

Sull’altra sponda dell’isola c’è invece il rapporto, stretto, col passato e con quei numeri che lasciano ben sperare per le idee tattiche e la voglia di rivincita di Di Francesco. 17 reti a referto nelle prime 10 partite di Serie A: è il numero più alto di gol segnati nella storia dei sardi dopo 900′ negli ultimi cinquant’anni. Il primato assoluto appartiene alla stagione 1968-1969: 23 centri dopo dieci gare di campionato e secondo posto conclusivo. Per coltivare le migliori speranze di classifica, anche il Cagliari 2020-2021 dovrà insistere sulla dura, ma decisiva, legge del gol.

QUESTIONE DI BOMBER

Lautaro Martinez e Leonardo Pavoletti hanno scritto le pagine più calde degli ultimi scontri tra Inter e Cagliari, sia a Milano che lontano da San Siro. Il mestiere dell’attaccante che incide ed inclina il destino delle gare lasciando il segno e provando, con la specialità della casa, a riscrivere la storia dei propri colori.

4 su 4 contro i sardi: a servire il poker è il Toro dell’Inter, sempre a segno nei match disputati di fronte alla difesa del Cagliari. Tutte di testa, nonostante le incornate siano tra i colpi meno abusati dall’attaccante nerazzurro. Su 7 gol segnati di testa in Serie A, 4 li ha consegnati alla storia contro i rossoblù: occhio al traffico aereo dalle parti di Cragno.

Scontro ad alta quota tra i cieli della Sardegna. Leonardo Pavoletti ha finalmente dimenticato l’incubo dell’infortunio ed è tornato ad esultare con i colori del Cagliari. In Serie A è tra i calciatori più decisivi di testa e contro l’Inter ha già lasciato il segno in passato: 3 gol in 4 partite casalinghe in Serie A contro i nerazzurri, timbrando il cartellino in entrambe le sue ultime due partite al Cagliari in Sardegna (marzo 2019 e novembre 2017) di fronte ai nerazzurri. Straordinari in programma per i difensori.

FASCE ESPLOSIVE

Hakimi e Perisic contro Zappa e Sottil. Un menù di scintille alla Sardegna Arena sulle corsie esterne, pronte ad incendiare Cagliari-Inter a suon di folate, per la gioia dei due allenatori che affidano gran parte del loro credo agli spunti dai due binari.

Di Francesco ha già raccolto le prime indicazioni positive dalle corsie esterne del suo 4-2-3-1 che, complici le assenze tra positività al Coronavirus ed acciacchi, ha incoronato l’estro e la vivacità di Gabriele Zappa e Riccardo Sottil. Il primo, classe ’99, è cresciuto nel settore giovanile dell’Inter dove ha vinto tutto e sta conquistando i suoi primi riflettori di Serie A con la maglia del Cagliari. 3 assist in 10 partite senza sbavature agli ordini di Di Francesco, sconquassato anche dall’ex Fiorentina. 1 gol e 1 assist in Serie A per l’altro classe ’99 che colleziona fiducia ed investiture, sognando anche con l’Under 21 azzurra.

RITMI E FILOSOFIE

Punti d’incontro ma anche contrasti tra Di Francesco e Conte, due allenatori che lavorano tanto sul dominio del gioco e lo sfogo nelle corsie esterne, seppur con filosofie di sviluppo diverse e risultati che non sembrano toccare le stesse corde.

L’Inter ad esempio è la squadra migliore in Serie A per cross utili dalle fasce. 71 in campionato: per capire l’importanza di questo dato basta focalizzare lo sguardo sul Milan, secondo, ma a quota 53. Il Cagliari, all’opposto, è tra le peggiori in Italia: solo 33 cross utili in 10 partite, solo Juventus (31) e Sassuolo (21) hanno fatto peggio. Nerazzurri e rossoblù sono però le squadre che corrono di più in Serie A: 112.162 km in media per Conte, 110.562 invece per Di Francesco, rispettivamente al primo e al secondo posto in Italia. Nel possesso palla, invece, di nuovo i due estremi: 30’21 in media per l’Inter, terza in Serie A e 23’17 invece per il Cagliari, diciassettesimo.

Se il 3-5-2 di Conte ed il 4-2-3-1 sembrano trovare punti d’incontro nello sviluppo sulle fasce in ottica offensiva, sull’altro lato del campo le cifre raccontano di due filosofie opposte in termini di applicazione e risultati. Tanta intensità e copertura dello spazio, ma gli approcci vivono sfumature decisamente diverse.

DESTINI INCROCIATI

Ritorni di fiamma e d’emozioni, tutti aggrappati al filo dei dubbi e del chissà. Tra i tanti ad avere il doppio passaporto, nerazzurro e rossoblù, l’unico a viaggiare con una grossa dose di sicurezze in vista di Cagliari-Inter è soltanto Gabriele Zappa, cresciuto a Milano e sbocciato in Sardegna. Per gli altri protagonisti, tutti romantici, il beneficio dell’incertezza resta valido fino alle 12.30 di domenica, quando alla Sardegna Arena Conte e Di Francesco affideranno al campo le proprie carte.

Radja Nainggolan è esploso in Serie A con la maglia del Cagliari, è tornato a casa lo scorso anno e coltiva ancora la speranza di una maglia, pesantissima per questioni di costi, anche per gennaio. Diego Godin invece è atterrato a Cagliari pochi mesi fa, salutando i nerazzurri a 12 mesi, o poco più, dal suo arrivo tra la garra nerazzurra. Nicolò Barella è stato un simbolo rossoblù ed oggi è un punto fermo dell’Inter, acciacchi a parte. Tanti attori, nessuno (o quasi) in scena: a cancellare i ritorni di fiamma della Sardegna Arena sono le incertezze di un campionato che non ha tempo per rifiatare né spiragli per provare a tenere lontana la morsa del virus.

Godin è reduce dalla positività al Covid-19 e potrebbe tornare in scena solo dalla prossima sfida in rossoblù. Barella è alle prese con i fastidi alla caviglia e potrebbe partire dalla panchina: con lui Nainggolan che viaggia con un fardello di affaticamenti a livello muscolare ancor più grande e pare lontanissimo da una maglia nel ritorno a casa. Gli incroci recenti tra Cagliari e Inter tutti vinti dall’incertezza che racconta anche il destino dei suoi protagonisti.

 

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