Cagliari-Inter, la lavagna tattica: pressing e velocità per vincere, occhio al turnover
In coda al mini Tour de Force che ha portato 3 partite in una settimana c’è una delle insidie più nascoste. La visita a Trieste, in quella che temporaneamente rappresenta la casa continentale dei sardi, è un rituale che si ripete per il terzo anno consecutivo e che nei due precedenti targati Stramaccioni ha visto un pareggio ed una sconfitta per la squadra nerazzurra. Tra i tanti numeri di Cagliari-Inter, troviamo l’ultima affermazione dell’Inter nell’Ottobre 2010, nel primo lunch match della storia nerazzurra con una vittoria firmata da Eto’o che corrisponde anche all’ultima apparizione nerazzurra in terra sarda. Tanti i pareggi, ben 17 nella storia di questo confronto in massima serie.
IL MODULO – Oltre all’ottima organizzazione della squadra di Lopez, il pericolo vero sembra il forzato turnover a cui Mazzarri si deve necessariamente affidare e che dovrà essere giudizioso quanto basta per non svilire la fisionomia e gli equilibri di una squadra che ha azzeccato uno spumeggiante inizio di stagione con i suoi 11 “titolarissimi”. Si va verso la conferma del fortunato 3-5-1-1 che ha stoppato la Juventus, piegato la Fiorentina e disintegrato il Sassuolo tra le altre: cambieranno gli interpreti, certamente in mezzo al campo dove Kovacic si gioca una chance importante per il proseguio di stagione sfruttando la necessità di riposo di Taider o forse l’appannamento fisico e l’inquietudine psicologica di Fredy Guarin. Ai blocchi di partenza anche Pereira che sostituirà uno sfinito Jonathan dirottando Nagatomo a destra, per dimostrare che nella batteria di rivitalizzati dalla cura Mazzarri c’è anche lui. In avanti l’estro di Alvarez e l’intelligenza tattica di Palacio sono imprescindibili da tutto, meno che dalla stanchezza: Icardi e Belfodil scalpitano, la riserva verrà sciolta all’ultimo momento. Così anche il dubbio che riguarda un affaticato Cambiasso che potrebbe lasciare il posto a Kuzmanovic.
L’OCCHIO DI RIGUARDO – Quella che si affronta oggi è una delle squadre più organizzate del campionato, con un 4-3-1-2 ormai consolidato e assimilato dai calciatori sardi che mette i rossoblù in condizione di poter giocare pressochè a memoria. Il centrocampo è un reparto nevralgico in questa partita; il frangiflutti Conti, la sapiente regia di Nainggolan e l’estro del trequartista Cabrera che sostituirà Cossu sono tutte variabili che possono spostare l’inerzia della partita. Contro il calcio propositivo dei ragazzi di Lopez serve una linea di pressing convinta e martellante e un’attenzione costante alle verticalizzazioni che il Cagliari predilige quando i piedi buoni dei loro migliori interpreti si mostrano in tutta la loro pericolosità. Gioco di squadra ma anche ripartenze, poiché i sardi annoverano tra le proprie fila uno dei migliori contropiedisti della Serie A, il colombiano Ibarbo: lasciare solo 5 metri in partenza all’attaccante creerebbe situazioni da allarme rosso in tutta la difesa nerazzurra che se può tenere fisicamente l’impatto del colombiano difficilmente riuscirebbe a competere in velocità. E là davanti come se non bastasse c’è anche Pinilla, nerazzurro di fede ma spietato quando vede i suoi colori schierati sul campo: tre gol negli ultimi due precedenti a sottolineare come il cileno sia tra i pericoli pubblici numero uno.
DOVE PUNTARE – Prevedendo un Cagliari che aggredirà la partita, l’Inter può fare la differenza facendo una delle cose che gli è riuscita meglio in questo inizio di stagione: recuperare palloni. In una squadra che solitamente attacca con più della metà dei suoi effettivi, l’Inter può trovare spazio nel rovesciamento di fronte sfruttando la non eccelsa velocità dei due centrali spesso sorpresi in verticale dagli avversari trovati in questo inizio di stagione. Un altro punto debole per gli isolani è certamente la psicologia, come dimostrato da un pazzesco finale di partita casalinga contro la Sampdoria in cui il Cagliari si fece riprendere due volte nei minuti finali: chi troverà il gol del vantaggio in questa partita avrà ottime possibilità di incanalare la partita a suo favore. Quella delle palle inattive è un’altra chance che si apre, con il Cagliari che ha palesato più di un’imperfezione soprattutto nel piazzamento sui calci d’angolo: una tavola apparecchiata per uno come Andrea Ranocchia, che al Cagliari ha già segnato due gol di cui uno con la maglia nerazzurra.