Calcagno, vice presidente AIC: “Dev’esserci collaborazione, la Lega Calcio ci ha provocato”
Nella serata di ieri il presidente dell'AIC Damiano Tommasi aveva definito "proposta folle" l'iniziativa della Lega CalcioContinua a tenere banco la sfida a distanza tra l’Associazione italiana calciatori e la Lega Calcio, dopo che quest’ultima aveva detto sì al taglio collettivo ed unanime degli stipendi dei giocatori. La risposta dell’AIC non si è fatta attendere, con il presidente Damiano Tommasi che ha definito la mossa della Lega Calcio una “proposta folle”; ora sono arrivate anche le dichiarazioni di Umberto Calcagno, vice presidente AIC, intervistato da calciomercato.it.
Le parole di Umberto Calcagno
PROVOCAZIONE – Calcagno abbassa i toni rispetto a Tommasi, ma il messaggio è sostanzialmente lo stesso: “Si tratta di una provocazione. L’assemblea di Lega non ha alcun potere giuridico sulle contrattazioni, che sono già in atto tra i club e i singoli calciatori. L’intento è quello di mettere in cattiva luce i calciatori, ma gli unici a fare una brutta figura in questa situazione sono proprio i presidenti”.
ATTACCO AI CALCIATORI – Calcagno ritiene che la mossa della Lega Calcio sia mirata a scaricare le responsabilità sui calciatori: “La provocazione, ripeto, di voler decurtare il 30% circa dagli stipendi mira palesemente a scaricare solo sui calciatori gli eventuali danni del sistema, in attesa di capire se si potrà tornare a giocare oppure no. L’unica parte che ha valore giuridico della nota dei club è l’ultima, quella in cui si dice che le società dovranno negoziare le modifiche contrattuali con i singoli giocatori”.
APERTURA AL DIALOGO – Nonostante gli screzi, l’AIC si augura che possano continuare le trattative per raggiungere un accordo. Calcagno, dunque, apre al dialogo: “Spero che si continui a dialogare, come già stava avvenendo squadra per squadra. È chiaro che, se l’atteggiamento di qualche presidente dovesse essere irrispettoso verso i propri giocatori, non è da escludere che si possa arrivare a contenziosi sul dovuto o sul non dovuto: c’è anche la prospettiva, per qualche giocatore, di mettere in mora la società e svincolarsi. In questo momento deve esserci la collaborazione da parte di tutti per arrivare ad una giusta soluzione”.
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