Tra derby, mercato e futuro, dichiarazioni importanti dell’amministratore delegato dell’Inter Beppe Marotta, intervenuto all’evento “Il Foglio a San Siro” all’indomani della vittoria per 2-0 nell’andata della semifinale di Champions League contro il Milan. Ecco gli estratti principali della sua intervista:
Inzaghi sarà l’allenatore dell’Inter anche l’anno prossimo? – “Io penso di sì. Le valutazioni su un allenatore non si fanno su un episodio, una partita o su una manifestazione ma sul modo di lavorare, sulla sua professionalità e devo dire che in questo è assolutamente molto bravo. C’è un piccolo neo, ma un neo non solo per l’Inter ma anche per altre squadre, quello di non essere stati protagonisti in campionato dove il Napoli ha fatto una cavalcata straordinaria, ha meritato di vincere e forse noi, come altre squadre di rango, siamo stati solo spettatori e quindi questo depone un po’ sfavorevolmente. Ma per il resto la stagione è tuttora positiva perché in Coppa Italia, Supercoppa, Champions League siamo ancora protagonisti”.
Con 40 milioni Onana può partite? “Oggi è difficile poter ipotizzare quella che è una pianificazione futura. Innanzitutto ormai da qualche decennio è chiaro che la volontà del giocatore è determinante al fine di una risposta negativa o positiva. Nella fattispecie, due situazioni: la prima che non abbiamo avuto nessuna offerta e la seconda è che il giocatore è molto contento di stare qui. Per cui da parte nostra non andiamo a cercare sicuramente di metterlo sul mercato“.
Sul derby – “Inzaghi l’aveva preparata molto bene, quindi è merito suo di questo exploit di ieri. Direi che fa parte anche di una valutazione che trova protagonisti alcuni nostri giocatori che sono veramente bravi. Lo sono tutti, diciamo, però in particolare alcune giocate importante hanno dato questa possibilità. Non ci sediamo perché sappiamo che ci sono ancora 90 minuti da giocare, nel calcio io personalmente ho visto anche situazioni ribaltate quindi dovremo avere la determinazione e la forza di affrontare il ritorno come se fosse la prima gara. Mi aspettavo un’Inter determinata perché sapevo che Inzaghi l’aveva preparata nel modo giusto, è un momento in cui stiamo bene e quindi ero certo della prestazione”.
I parametri zero che stanno facendo bene – “Questa è una caratteristica del nostro modello di riferimento, gli artefici di queste strategie poi è la parte sportiva nella persona del direttore sportivo Piero Ausilio e del nostro collaboratore Dario Baccin e direi che sono state colte delle ottime opportunità perché questi parametri zero sono dei grandi professionisti che hanno dalla loro non solo l’aspetto del lavoro ma anche delle qualità tecniche di tutto rispetto. Se abbiamo studiato il prossimo? Un’attività che sta facendo Ausilio e la sta facendo molto bene”.
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