Il rinnovo di de Vrij è una buona notizia per l’Inter?
Il centrale olandese sembra aver deciso di rimanere in nerazzurro
Dopo diverse settimane di attesa, Stefan de Vrij sembra esserci deciso a rimanere a Milano rinnovando il suo contratto con l’Inter. L’accordo attuale, in scadenza il 30 giugno 2023, dovrebbe essere prolungato di altri due anni, fino al 2025. Le cifre dell’ingaggio, invece, sembrano essere sostanzialmente le stesse: circa 4 milioni di euro netti a stagione.
Il nome di de Vrij, in questi mesi, è stato uno dei più chiacchierati anche tra i tifosi, che non sembrano vederlo più così affidabile come un tempo. La domanda a cui proviamo a rispondere, quindi, è: il rinnovo di de Vrij è davvero una buona notizia per l’Inter?
La cronistoria delle ultime 4 stagioni di de Vrij all’Inter, in breve, è la seguente: nel primo anno di Conte, arrivando secondo in campionato e in finale di Europa League, vince il premio di miglior difensore della stagione di Serie A e viene inserito dalla UEFA nella squadra della stagione di Europa League. La stagione successiva, 2020/21, vince lo Scudetto formando la miglior difesa della Serie A (35 gol subiti) insieme a Skriniar e Bastoni.
Poi, inizia il lento calo: nel primo anno di Simone Inzaghi il rendimento in termini di minutaggio è ancora altissimo, ma si intravedono i primi problemi anche fisici. Sono infatti 11 le partite saltate per infortunio, pari a circa 60 giorni totali di stop. In questa stagione, invece, si è consumato anche un crollo nel minutaggio in campo. A fine agosto l’Inter ha prelevato dalla Lazio Francesco Acerbi, che contro ogni pronostico si è guadagnato velocemente il posto da titolare proprio a discapito di de Vrij.
Contemporaneamente, il classe 1992 è sceso nelle gerarchie anche nella nazionale olandese, diventando a tutti gli effetti una seconda scelta dopo la titolarità indiscussa (al netto di infortuni) mantenuta fino a fine 2021. Delle 6 partite di Nations League tra giugno e settembre 2022 ne ha giocate 2 da titolare, una per un tempo su due e un’altra per soli 24 minuti, rimanendo in panchina nelle restanti 2. Poi, sempre e solo panchina: 0 minuti nelle 5 partite al Mondiale in Qatar, e fuori anche nelle 2 recenti gare di qualificazione per gli Europei (la seconda delle quali per stare in famiglia in occasione della nascita del figlio).
In tutto questo, si inserisce anche un discorso tattico. In una retroguardia che difende molto lontano dalla porta e con tanti metri alle spalle, più di una volta de Vrij è apparso in difficoltà. Quando invece il baricentro viene abbassato, le linee compattate e la partita diventa più di attesa che di aggressione, ecco che l’olandese torna a far vedere il lato migliore di sé (prova ne è, su tutte, Inter-Barcellona 1-0 in cui Lewandowski è stato contenuto perfettamente). Quale volto avrà l’Inter della prossima stagione? Chi siederà sulla panchina? Il giudizio complessivo sull’operazione de Vrij dipenderà probabilmente anche da queste risposte.
Per un quadro della situazione più completo, ecco i numeri delle ultime 4 stagioni di de Vrij.
Stagione 2019/20
Presenze | 46 |
Titolare | 44 |
Minuti | 3.907 |
Gol | 4 |
Assist | 5 |
Stagione 2020/21
Presenze | 42 |
Titolare | 39 |
Minuti | 3601 |
Gol | 1 |
Assist | 0 |
Stagione 2021/22
Presenze | 41 |
Titolare | 38 |
Minuti | 3366 |
Gol | 1 |
Assist | 1 |
Stagione 2022/23 [in corso]
Presenze | 24 |
Titolare | 20 |
Minuti | 1802 |
Gol | 1 |
Assist | 0 |
L’opinione di Passione Inter
Obiettivamente, il quadro della situazione che emerge dal rendimento di de Vrij nelle ultime stagioni non è incoraggiante. Il centrale olandese è ancora un difensore di buon livello, ma sembra visibilmente in calo da almeno due anni. Perdendo già Skriniar, probabilmente la scelta di rinnovargli il contratto è dettata anche dalla volontà di non dover rivoluzionare due terzi della difesa. Siamo sicuri, però, che confermare de Vrij come titolare della retroguardia per altri due anni sia la scelta giusta?