15 Dicembre 2022

CdS – Asta internazionale per Scalvini: l’Inter ha tre carte da potersi giocare

Occhio a Fabbian che può far gola all'Atalanta

Giorgio Scalvini (@Getty Images)

Giorgio Scalvini Inter

L’Inter è forte su Giorgio Scalvini, ma deve fare i conti con le big dall’estero pronte a scatenare un’asta. Bayern Monaco, Liverpool e soprattutto Manchester City: sono queste, secondo il Corriere dello Sport, le insidie con cui deve confrontarsi l’Inter. Senza dimenticare ovviamente l’Atalanta, che per il suo gioiello parte già da una valutazione di 40 milioni di euro.

Giorgio Scalvini Inter

Giorgio Scalvini (@Getty Images)

Difensore con doti tecniche sopra la media, tanto da poter essere impiegato anche a centrocampo, Scalvini è da tempo un obiettivo della dirigenza interista che contro tali giganti difficilmente può competere. Ma gli uomini mercato hanno nerazzurri, come riferisce il quotidiano, hanno tre carte da potersi giocare per avere la meglio nella corsa al jolly atalantino.

In primis l’Inter potrebbe provare ad anticipare i tempi, imbastendo a gennaio una trattativa per definire tutta l’impalcatura di un’operazione da concretizzare poi in estate. In secondo luogo si punta a far leva sul canale sempre aperto tra le due società per individuare una formula che sia compatibile con le casse interiste, quindi un prestito con diritto/obbligo di riscatto a determinate condizioni, inserendo poi magari anche qualche bonus. Infine attenzione a Giovanni Fabbian, centrocampista di proprietà dell’Inter che in prestito in Serie B alla Reggina sta facendo grandi cose e potrebbe essere una pedina di scambio di grande valore.

L’OPINIONE DI PASSIONE INTER

La difesa dell’Inter si prepara ad un’estate di rivoluzione nel 2023. Il reparto è da ringiovanire e il profilo di Scalvini è senza dubbio uno dei più interessanti in Italia per età, doti tecniche, atletiche e duttilità. La valutazione è alta, ma se l’Inter è convinta del potenziale di questo calciatore è giusto investire. Come fatto con Barella, Bastoni e Skriniar, di cui poi non ci siamo pentiti.