Il caso Acerbi-Juan Jesus è stato archiviato dalla giustizia sportiva, ma gli strascichi continuano a riverberarsi fra comunicati ufficiali e dichiarazioni L’ultima è quella dell’agente del difensore brasiliano, ovvero Roberto Calenda, che ha preso posizione tramite un lungo post su X.
Fra i passaggi più significativi, il procuratore attacca la Gazzetta dello Sport che nell’edizione di oggi aveva parlato della mancanza di un legale ad assistere il difensore del Napoli: “Juan Jesus si è presentato all’audizione senza avvocato perché essendo teste/persona offesa non è prevista la presenza di alcun legale: lo stesso Ufficio che lo aveva convocato aveva precisato questo aspetto. Non ci siamo dimenticati dell’avvocato: abbiamo seguito le regole. Basta conoscerle“.
IL FILMATO – “Juan Jesus ha dato il suo contributo alle investigazioni, raccontando quanto successo e depositando anche un filmato, senza doversi affannare a “cercare” (ex post?) un compagno che potesse “confermare” quello che è chiaramente accaduto“.
ACERBI – “Mi sarei piuttosto chiesto perché mai sia stata necessaria ad Acerbi una fitta preparazione di una settimana per “studiare la migliore strategia difensiva” se era così evidente l’assenza della discriminazione? Mi sarei piuttosto interrogato su quali “prove” abbia portato Acerbi oltre alla sua interpretazione delle parole rivolte a Juan Jesus, … ma non faccio il giornalista e, quindi, non so spiegarmi perché queste semplici domande non siano state neppure affrontate“.
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