Quante squadre hanno provato a ingaggiarla quest’estate?
Calhanoglu ha raccontato i primi mesi in nerazzurro ai microfoni del Corriere dello Sport: dall’esperienza con Inzaghi ai compagni di squadra fino alle ambizioni di questa stagione. Questi i passaggi più importanti dell’intervista:
Quante squadre hanno provato a ingaggiarla quest’estate?
“Meglio se lo chiedete al mio agente. Io non ho parlato con nessuno perché ero impegnato all’Europeo e pensavo solo alla Turchia. Lui sapeva che doveva trovarmi la migliore soluzione possibile e lo ha fatto”.
Quando è arrivato all’Inter e ha visto partire prima Hakimi e poi Lukaku, non ha pensato di aver sbagliato scelta?
“Mai. Sapevo che loro due avevano svolto un grande lavoro qua e hanno tutto il mio rispetto. É normale che, in un momento economico complicato a causa del Covid, non sia facile tenere grandi giocatori che hanno offerte importanti. Il bene del club va messo davanti a tutto. Io sono sempre rimasto concentrato sul mio lavoro perché sapevo di essere venuto in una grande società”.
Si aspettava una partenza con 13 punti nelle prime 5 giornate?
“La definirei normale quando indossi la maglia dell’Inter. Conoscevo il valore dei miei nuovi compagni e quello di Inzaghi. Nella nostra c’è il desiderio di andare avanti a tutti e restarci fino alla fine”.
Anche lei, come Brozovic, è sicuro che passerete il turno in Champions League?
“Brozo ha espresso un concetto giusto perché contro il Real Madrid abbiamo giocato molto bene e meritavamo di vincere. Con altre cinque gare però il nostro futuro europeo è ancora aperto: vogliamo passare il turno e ci riusciremo“.
Com’è Inzaghi come tecnico?
“Prima di firmare per l’Inter ho parlato più volte al telefono con lui e da quello che mi diceva, si vedeva che mi voleva. Il mister è uno che punta sempre a vincere, ma lo avevo capito anche giocandoci contro. Con lui ho instaurato un grande feeling: mi piace il suo modo di lavorare, l’adrenalina che ti trasmette e le motivazioni che ti dà”.
Nel nuovo ruolo come si trova?
“Nel Milan da ’10’ ero più libero perché avevo davanti un solo attaccante, mentre ora ce ne sono due e devo tornare, aprire il gioco e recuperare il pallone. In fondo non ci sono troppo differenze. Credo di aver fatto un buon lavoro finora anche perché sto imparando la tattica e i movimenti della mezzala”.
Chi tra i suoi nuovi compagni l’ha impressionata di più?
“Se volete solo un nome dico Skriniar, una grande persona, un grande difensore e un grande carattere”.
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