Callegari: “Caso Icardi? È giunto il momento di attribuire a Spalletti i meriti tecnici che gli spettano”
Dopo il pareggio a reti inviolate contro l'Atalanta, l'Inter affronterà il Frosinone in campionato
Lo zero a zero maturato domenica pomeriggio al Meazza deve far vedere il bicchiere mezzo pieno alla formazione di Spalletti. Il pareggio contro l’Atalanta permette di tenere a debita distanza le inseguitrici per un posto Champions, allungando quanto basta, se pur di poco. La complessiva buona prova degli uomini in nerazzurro dovrà essere la base per un finale di stagione senza sorprese negative.
L’ultima giornata di Serie A è stata commentata dal collega Massimo Callegari sul portale L’Insider. Questo il commento relativo a Icardi e, più in generale, ad Inter-Atalanta: “L’ex capitano interista (cit.) domenica ha fallito proprio in area, il suo privé. È stata comunque una giornata complicata per i sostenitori della tesi che “fa solo gol”, perché ha giocato una delle sue migliori partite per la squadra e ha confermato i progressi di questa stagione. E’ giunto quindi il momento di attribuire a Spalletti i meriti tecnici che gli spettano, al netto delle diavolerie dialettali che nuocciono alla sua immagine e ai suoi rapporti interpersonali. A chi gli rinfaccia i cattivi rapporti con Icardi, Totti e finanche Hulk allo Zenit, va ricordata la case history dei giocatori ai quali ha fatto vivere i momenti migliori della carriera. Il folgorante talento di Totti è stato esaltato in zona gol come mai accaduto né prima né dopo l’anno di gloria 2006/07 (26 reti); il 2016/17 è stato l’unico campionato in cui Nainggolan è andato in doppia cifra (11); l’anno scorso Icardi ha migliorato il suo record personale (29) proprio come Dzeko nella stagione precedente. Quattro indizi blindano una prova (semicit.) e non è finita. A Spalletti va ascritto il merito dei progressi nella fase difensiva di Skriniar e De Vrij, su basi individuali già ottime, e di Brozovic falso regista. Una mezzala con la corsa da mediano e i colpi da trequartista, al quale il tecnico ha dato continuità e tempi di gioco. “Ci ho messo un po’ a trovargli il ruolo”, disse l’anno scorso: in tanti ci avevano provato prima di lui ma nessuno c’era riuscito.”
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