Capello schiera il suo Dream Team: due interisti nella squadra dei sogni
L'ex allenatore di Milan, Juve e Roma ha stilato la sua formazione ideale, schierando un calciatore in piùNon ce l’ha fatta a limitarsi a undici calciatori: Fabio Capello, vincitore di una Champions League e quattro scudetti con il Milan, di uno scudetto con la Roma di Totti e Batistuta e di due Liga in due epoche diverse con il Real Madrid ha provato a schierare la formazione ideale dei calciatori che ha avuto a disposizione. Infatti, nel provare a costruire la squadra dei sogni, così come richiesto dai giornalisti di AS, l’ex allenatore avrebbe dovuto lasciare fuori uno dei suoi prediletti. Il giornalismo non è come il calcio giocato, e per questo nella redazione di As è stato concesso a Capello il privilegio di poter scegliere un calciatore in più; tra i 12 nomi ci sono ben due pedine che hanno vestito anche la maglia dell’Inter.
DIFESA MONDIALE – La difesa è ricca zeppa di campioni del mondo: in porta Gianluigi Buffon, vincitore con l’Italia nel 2006, sulle fasce Roberto Carlos a sinistra, ex Inter e campione nel 2002, e Cafù, che ha alzato la Coppa del Mondo anche nel 1994. Al centro Paolo Maldini (cinque Champions conquistate) e Franco Baresi, vincitore con l’Italia a Spagna ’82, anche se con zero minuti giocati.
QUALITÀ – Mette da parte l’equilibrio e si concentra invece sulla qualità per il settore centrale del campo: Fernando Redondo, allenato ai tempi del Real Madrid, il Genio Dejan Savicevic, autore di un gol spettacolare nell’unica finale di Champions vinta da Capello, ad Atene contro il Barcellona nel 1994, poi Raul Gonzalez Blanco, uno dei principali artefici della Liga 1996/97 e Francesco Totti, con cui ha conquistato lo scudetto 2000/2001.
ATTACCO “FENOMENALE” – Sei palloni d’oro per il settore offensivo, schierato con un uomo in più perché era effettivamente impossibile lasciare fuori qualcuno: alla coppia degli olandesi del Milan, Ruud Gullit e Marco Van Basten, Capello affianca il Fenomeno Ronaldo, Luis Nazario Da Lima, che ha avuto da avversario sia a Madrid nel 1996/97 che a Milano nell’anno seguente, ma che ha avuto il piacere di poter allenare nella sua seconda esperienza sulla panchina dei blancos, prima che il brasiliano si trasferisse al Milan.
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