28 Agosto 2014

Ranocchia:”La vita è cambiata da quando sono diventato capitano, Thohir ha ipnotizzato tutti e su Mazzarri e Conte dico che…”

Capitan Ranocchia, lunga intervista sul suo nuovo ruolo e sulle sue aspettative stagionali

Andrea Ranocchia, nuovo capitano dell’Inter, concedendo un’intervista ai microfoni di Tuttosport ha parlato del suo passato ma anche del suo futuro raccontando di come è cambiata la sua vita da quando indossa la fascia al braccio e del rapporto instaurato con Mazzarri e con altri tecnici.

Di seguito i temi più importanti toccati dal numero 23 nerazzurro:

OH CAPITANO MIO CAPITANO – “Fa un effetto particolare essere chiamato capitano ma ci sto facendo l’abitudine. È una grande responsabilità, prima i problemi della squadra e all’interno dello spogliatoio li risolvevano Zanetti e i giocatori più esperti. Adesso sono io a rappresentare i compagni, a farmi carico dei loro problemi e delle richieste. Spetta a me parlare con tecnico e società. Questo è un ruolo che mi piace. Il mio modello è Zanetti, tutto ciò che dovevo imparare l’ho imparato da lui osservandolo per tre anni tutti i giorni ad Appiano: i suoi gesti, le sue parole e il suo modo di allenarsi. Ho appreso tanto così. Ma anche Buffon in Nazionale è un modello per me: Gigi è un esempio per il carisma e il modo di trascinare il gruppo”.

PRIMO CAPITANO DELL’ERA THOHIR – Facendogli notare che sarà ricordato come il primo capitano dell’Inter di proprietà straniera, Ranocchia ha così risposto:“Sa cosa penso, che l’Inter sia questo: il simbolo (e lo indica, ndr ). L’Inter sono tutti i suoi tifosi, le emozioni che loro vivono. L’Inter è di tutti, non di Moratti o Thohir, ma della gente nerazzurra. L’obiettivo da capitano – continua – è rendere questa squadra un gruppo di amici. Se ci si riesce, è più facile lavorare, c’è maggiore sinergia e in campo si dà qualcosa in più. Se il gruppo è forte, le difficoltà si superano più agevolmente. Per questo di tanto in tanto organizziamo delle cene. Vogliamo coinvolgere tutti, è fondamentale per gettare le basi per un futuro vincente“.

PASSATO, PRESENTE E FUTURO CON UN CONTRATTO DA FIRMARE – “Per quanto riguarda il contratto manca solo la firma, diciamo l’aspetto burocratico, ma è ormai tutto risolto. C’è un giorno preciso in cui ho deciso di restare all’Inter ma lo tengo per me. Diciamo alla fine della scorsa stagione. A gennaio nel momento peggiore ho pensato <<basta, me ne vado>>. In quei giorni ero già vicino alla cessione (al Galatasaray, ndr ), ero convinto di cambiare aria, poi a febbraio era già tutto capovolto. La mia vita è cambiata in 15 giorni. In sei mesi sono passato da ex a capitano: il calcio è strano. Per la stampa sono sempre stato vicino alla Juve, per loro per tre anni sono stato venduto ai bianconeri. Da quest’estate, con l’addio di Conte, si è smesso di affiancare il mio nome alla squadra bianconera”.

IL RAPPORTO CON CONTE – “Conte è bravo, ha vinto gli ultimi tre scudetti. Tavecchio ha scelto il meglio: il ct riporterà la nazionale fra le prime al mondo. Personalmente l’obiettivo è quello di esserci, ma sarà la conseguenza di quello che farò con l’Inter”.

E IL RAPPORTO CON MAZZARRI – Mazzarri è uno dei migliori allenatori, con lui possiamo fare il salto di qualità. L’ho ritrovato carico, con più entusiasmo. L’anno scorso, nonostante le difficoltà come il cambio di proprietà o i tanti contratti in scadenza, siamo arrivati quinti, risultato importante perché siamo tornati in Europa, ma è chiaro che dobbiamo volere di più. Credo che Mazzarri, come tutti noi, sia rimasto ipnotizzato dal progetto del club; perché questa Inter ha gettato le basi per un futuro serio e forte. Questa cosa l’abbiamo capita tutti, da chi è rimasto a chi ha deciso di sposare l’Inter accettando di decurtarsi ingaggi importanti”.

SU THOHIR – “Diciamo che fino a giugno non ho avuto molte occasioni di parlare con Thohir, anche perché la mia situazione era un po’ instabile. Da quando è arrivato si è concentrato sulla società, cambiando molto. Il rapporto con i giocatori non è ancora forte, ma in futuro lo sarà”.

E SU VIDIC – ” Di Vidic mi ha colpito l’uomo. Il giocatore lo conoscevamo già, lui fa molto bene all’interno dello spogliatoio. Speriamo che impari in fretta l’italiano (ride, ndr)”. Ma comunque io scommetto sempre sul gruppo, il calcio è un gioco di squadra: anche Messi Cristiano Ronaldo farebbero fatica senza i compagni”.

EUROPA LEAGUE E CAMPIONATO – “Stasera giochiamo e vinciamo con lo Stijarnan, servirà per il morale e per raggiungere il primo obiettivo stagionale. Poi ci concentreremo sul Torino e non sarà un inizio morbido, sarà la prima in campionato davanti ai loro tifosi e vorranno fare bene. Ma noi siamo l’Inter e dovremo andare là per imporre il nostro gioco”.

UN PENSIERO PER VENTURA – Ventura per me è stato importantissimo, merita di approdare in Europa e chissà… Magari ci vedremo in finale a maggio”.

OBIETTIVI STAGIONALI – “L’Inter ha l’obiettivo di vincere. Dobbiamo puntare al massimo in ogni competizione”.

SUL CAMPIONATO CHE STA PER INIZIARE – “Mi aspetto un campionato molto aperto, mi auguro divertente. Si sono rinforzate tutte le big, sarà un torneo livellato verso l’alto. La Juve è favorita, però mi aspetto molto dalla Fiorentina”.

E SU BALOTELLI – Infine chiusura dedicata alla cessione di Balotelli da parte del Milan:“Mi interessa poco cosa fa il Milan. Hanno guadagnato 20 milioni, non male. Sempre che Mario non segni 35 gol a Liverpool, allora 20 milioni saranno stati pochi…”.