Con la vittoria della Coppa Italia, l’Inter ha messo in bacheca il secondo trofeo (e probabilmente ultimo) della stagione. La partita a due facce contro la Juventus, culminata con la splendida vittoria della Coppa Italia, è stata la ciliegina sulla torta di una stagione sicuramente non perfetta, ma comunque molto, molto positiva.
Inzaghi infatti, pur non essendo esente da colpe per quello che molto probabilmente sarà uno Scudetto mancato, ha ragione da vendere quando gonfia il petto per i risultati ottenuti. Al primo anno su una panchina che scotta, con premesse tutt’altro che positive dopo lo smantellamento estivo, ha rivoluzionato la squadra. Ha dato un’impronta nuova, frizzante, ad una squadra che da tanti anni giocava male e non convinceva anche nelle vittorie.
Ha riportato l’Inter agli ottavi di Champions dopo un decennio, dando una nuova dimensione Europea e non sfigurando, anzi, in un caso anche battendo, entrambe le finalist. Ha portato in bacheca due trofei, Supercoppa e Coppa Italia, che mancavano da 11 anni e, tra alti e bassi, è ancora lì a cercare di lottare per lo Scudetto. Perciò diamo a Simone quello che è di Simone.
Ovviamente è naturale che, se il campionato dovesse finire in mano al Milan, ci saranno dei rimpianti. Ma processare Inzaghi è sbagliato. Ha fatto grandi cose al suo primo anno all’Inter, specie viste le premesse. Ha superato le più rosee aspettative e rimpolpato ulteriormente la bacheca. E soprattutto, checché ne dicano alcuni, ha espresso per larghi tratti il miglior gioco d’Italia a mani basse. Ha messo in mostra tutti i crismi per diventare un grande tecnico. Ed il tempo è dalla sua parte.
Ecco perché questa Inter, i tifosi e l’ambiente tutto, devono essere orgogliosi e godersi i risultati ottenuti. Arriverà la ciliegina finale? Chi lo sa. In quel caso sarebbe apoteosi. Ma anche così rimane un’annata straordinaria. Una delle migliori della storia recente dell’Inter. Non facciamo quelli con la memoria corta, ricordiamoci dov’era il club solo qualche anno fa. Godiamoci dove è ora.
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