Caso LionRock-Inter, la Procura non interviene: cos’è successo
Facciamo chiarezza sul polverone che si è sollevato negli ultimi giorni
L‘Inter rischia davvero una sanzione da parte della Procura Federale per sospetto illecito sportivo a causa di una presunta mancata comunicazione di cambiamento dei soci dal 2021 ad oggi? Cerchiamo di fare chiarezza dopo un mare di teorie cospirazioniste e ricostruzioni che in realtà sono state smontate nelle ultime ore.
L’accusa mossa nei confronti del club nerazzurro, ripresa inizialmente su Dagospia, è partita da un portavoce di LionRock (detentore del 31,05% delle quote dell’Inter sino ad una settimana fa), il quale ai microfoni dell’agenzia Reuters aveva rivelato l’uscita di scena dello stesso fondo dal capitale dell’Inter nel 2021, al momento dunque del prestito di Oaktree a Suning.
Un’ipotesi che, se confermata, avrebbe effettivamente creato le condizioni per un illecito sportivo da parte dell’Inter nei confronti della FIGC, proprio per non aver comunicato un cambiamento dei propri azionisti già nel 2021. In realtà, come confermato da Tuttosport e Repubblica, in programma non vi sarebbe alcun intervento da parte della Procura Federale.
Il motivo è facilmente intuibile e riconducibile agli ultimi bilanci dell’Inter, dove sempre appare LionRock come socio di minoranza al 31,05% rispetto 68,5% di Suning. Nel Consiglio d’Amministrazione dell’Inter, che il prossimo martedì 4 giugno verrà ufficialmente riorganizzato, siede tutt’oggi Daniel Kar Keung Tseung (fondatore di Lionrock), a testimoniare la presenza attiva del fondo all’interno del club anche dopo il prestito di Oaktree.
Lo stesso pacchetto di minoranza detenuto da LionRock insieme a quello di maggioranza di Suning sarebbe poi confluito nel 99,6% prelevato da Oaktree, una volta escusso il pegno proprio una settimana fa. Con ogni probabilità, riprendendo la tesi di Repubblica, gli investitori di Lionrock nel 2021 “hanno avuto la rassicurazione che non avrebbero perso soldi in caso di default”.
Per questa ragione, eventuali accordi economici di cui in questo momento si può ipotizzare stretti tra Suning e LionRock, non avendo impattato in alcun modo sulle quote dell’Inter sino al momento dell’escussione del pegno di Oaktree, non avrebbero alcun effetto diretto sul club nerazzurro.