7 Luglio 2017

Caso Mastour, i 10 bimbi prodigio ‘sperduti’ del calcio

Ha fatto tanto discutere la vicenda di Hachim Mastour che, da potenziale fenomeno, è finito svincolato. Ecco 10 giocatori considerati fin da subito dei campioni, ma che poi hanno avuto carriere più che "normali"

L’INTUIZIONE DI WENGER

LONDON - NOVEMBER 29: Arturo Lupoli of Arsenal goes around Reading's goalkeeper Graham Stack to score during the Carling Cup fourth round match between Arsenal and Reading at Highbury on November 29, 2005 in London, England. (Photo by Richard Heathcote/Getty Images)

Arturo Lupoli ha soltanto 17 anni quando, dalle giovanili del Parma, passa all’Arsenal, fortemente voluto dal tecnico Arsène Wenger. Ci mette poco, il ragazzino di ruolo attaccante, ad esordire in prima squadra: contro il Manchester City, in Carling Cup, indossa una maglia da titolare. Segna due goal all’Everton e poi colleziona la sua unica e  ultima presenza in Premier League contro il Blackburn, subentrando al 37′. Dopodiché Lupoli inizia a cambiare squadra praticamente una volta all’anno: scende  di categoria, cambia Paese, ma il suo destino sembra totalmente diverso da quello di Giuseppe Rossi (anche lui sfortunato, alla lunga, ndr), emigrato anche lui dall’Italia per fare fortuna all’estero. L’occasione vera e propria gli si presenta quando alla Fiorentina, con la quale si lega per cinque anni. L’esito? Non vede praticamente mai il campo, se non qualche volta in Coppa Italia. Oggi Lupoli milita nel Sudtirol, in Lega Pro. Ma perlomeno può vantarsi con gli amici al bar che una volta è stato scelto da Arsène Wenger in persona.