7 Luglio 2017

Caso Mastour, i 10 bimbi prodigio ‘sperduti’ del calcio

Ha fatto tanto discutere la vicenda di Hachim Mastour che, da potenziale fenomeno, è finito svincolato. Ecco 10 giocatori considerati fin da subito dei campioni, ma che poi hanno avuto carriere più che "normali"

ALLARME BOMBA

+++ during the UEFA Champions League Group D match between Borussia Dortmund and RSC Anderlecht at Signal Iduna Park on December 9, 2014 in Dortmund, Germany.

Anthony Vanden Borre è probabilmente il “bimbo sperduto” più simpatico di tutti. La sua non è una storia sfortunata, altroché. Il belga di origine congolese di occasioni ne ha avute, eccome, per dare una sterzata alla propria carriera. La sua personalità a tratti assai esuberante, unita ad altri fattori sconosciuti a chi scrive, ha fatto sì che l’esperienza nel calcio del difensore divenisse una perfetta parabola discendente. Esordisce a soli 16 anni con l’Anderlecht, guadagnando un posto da titolare fisso nella stessa stagione, oltre che la convocazione in Nazionale. Anthony fa impazzire i suoi tifosi e i videogiocatori di Football Manager, poi arriva la chiamata della Fiorentina, che gli offre addirittura un contratto da 5 anni. Il risultato non è quello sperato e viene spedito subito al Genoa, dove riesce a giocare abbastanza spesso e a qualificarsi per l’Europa League. Tuttavia non viene confermato e vola in prestito al Portsmouth, che però a fine stagione non lo riscatta per problemi economici. Il giovane torna quindi in Belgio e inizia una nuova avventura con la maglia del Genk. Le prestazioni non sono orribili e vince addirittura il campionato, ma a causa dei suoi comportamenti poco graditi alla società viene spedito come pacco regalo al Tavriya Simferopol, in Ucraina: 3 misere presenze. Poi il ritorno alle origini, l’Anderlecht accoglie il suo pupillo per non vederlo bruciare. Ancora una volta in mezzo al campo fa il suo lavoro, ma il suo atteggiamento fa sì che venga messo ancora una volta alla porta. Nel giugno del 2016 perde la testa e fa scattare un allarme bomba all’aeroporto di Zaventem, dove solo tre mesi prima aveva avuto luogo il terribile attacco terroristico. Anthony era solamente innervosito dal fatto che alcuni membri dello staff aeroportuale gli avessero impedito di partire per Creta, visto il suo arrivo in ritardo allo scalo. Oggi milita nel Mazembe, nell’ostracismo generale dei propri compagni. L’attaccante Tresor Mputu avrebbe addirittura detto al presidente del club: “È troppo grasso, se continuerà a giocare gli verrà un infarto in campo”.