7 Luglio 2017

Caso Mastour, i 10 bimbi prodigio ‘sperduti’ del calcio

Ha fatto tanto discutere la vicenda di Hachim Mastour che, da potenziale fenomeno, è finito svincolato. Ecco 10 giocatori considerati fin da subito dei campioni, ma che poi hanno avuto carriere più che "normali"

IL NIPOTE DI DAVIDS

MADRID, SPAIN - OCTOBER 21: Royston Drenthe of Real Madrid celebrates scoring his side equalizing goal during the Champions League group C match between Real Madrid and AC Milan at the Estadio Santiago Bernabeu on October 21, 2009 in Madrid, Spain. AC Milan won the match 3-2. (Photo by Jasper Juinen/Getty Images)

Royston Drenthe un predestinato lo è stato per davvero. Nelle sue vene scorre calcio: cugino di Georgino Wijnaldum, fratello di Giovanni, nonché nipote del famosissimo Egdar Davids. L’olandese di origini surinamesi ha manifestato fin dagli albori della carriera il proprio carattere forte, non incline a scendere a compromessi, tant’è che, in seguito a un comportamento tenuto nel corso di una trasferta in Svizzera con la squadra B del Feyenoord, il tecnico Marcel Bout ne chiede la cessione, ma per sua fortuna verrà soltanto sospeso. A partire dal 2005, a Rotterdam restano tutti impressionati dalle sue prestazioni in prima squadra: il dribbling secco, la sua rapidità e il tiro potente fanno sì che arrivi puntuale l’offerta da parte del Real Madrid. Offerta che accetta, ovviamente. La presentazione assieme a Wesley Sneijder è stellare e Royston segna addirittura un goal all’esordio in Supercoppa contro il Siviglia (gara persa per 5-3 dai Galacticos, ndr). La stagione procede discretamente: l’olandese colleziona 18 presenze e due goal. Nel corso della stagione successiva, invece, viene completamente occultato dall’esplosione di Marcelo. Nel 2009 scende in campo solamente 8 volte. Per questo Drenthe decide di lasciare Madrid e accetta di buon grado l’offerta dell’Hercules. Dopo una stagione tutto sommato positiva, torna alla base, rifiuta di fare da riserva al collega brasiliano e vola in Inghilterra, sponda Everton. I Toffees proveranno a riscattarlo dopo un anno, perché il giocatore fa bella figura, ma il prezzo del cartellino è troppo alto. In seguito a questa parentesi, l’unica esperienza degna di nota di Drenthe sarà quella con la maglia del Reading (23 presenze e 2 reti, ndr): nell’intermezzo un mancato passaggio al Besiktas e una stagione anonima nella Russian Premier League. Il difensore-centrocampista decide di appendere gli scarpini al chiodo a soli 30 anni, per dedicarsi all’altra sua grande passione: il rap.