7 Luglio 2017

Caso Mastour, i 10 bimbi prodigio ‘sperduti’ del calcio

Ha fatto tanto discutere la vicenda di Hachim Mastour che, da potenziale fenomeno, è finito svincolato. Ecco 10 giocatori considerati fin da subito dei campioni, ma che poi hanno avuto carriere più che "normali"

”IL CR7 ITALIANO”

Riccardo Maniero of Catania competes for the ball with of Perugia during the Serie B match between Calcio Catania and AC Perugia at Stadio Angelo Massimino on January 31, 2015 in Catania, Italy.

Davide Lanzafame è uno che sembra essersi accontentato di avere una carriera “normale”, quando avrebbe avuto tutti i mezzi per fare il campione. Certo, anche per lui hanno giocato molto le scelte, così come le aspettative alla stelle sulle sue prestazioni, per un ragazzo mai facili da gestire. Il Lanciafiamme cresce nelle giovanili della Juventus e, dopo aver stupito tutti a suon di goal (uno dei quali in pallonetto, “alla Del Piero“, contro l’Inter in finale di Coppa Italia Primavera, ndr), esordisce anche in prima squadra, nell’anno della Serie B. All’inizio della stagione successiva viene girato in prestito al Bari e Davide dà il meglio di sé, soprattutto con Antonio Conte in panchina. Il tecnico pugliese ha l’intuizione di schierarlo come esterno d’attacco, ruolo che al torinese pare calzare a pennello. È in questo momento della sua carriera che, il classe ’87, viene presentato sulla stampa come “il nuovo Cristiano Ronaldo“. Nel frattempo Davide continua a giocare e a segnare, soprattutto quando, dopo una parentesi col Palermo, torna nel capoluogo pugliese. L’attaccante fa bene anche a Parma, alla corte di Guidolin, tanto che la Juventus inizierà a pressare per riaverlo subito in squadra. Torna quindi alla base, l’annata successiva, ma non convince a pieno Gigi Del Neri, che punta tutto su Milos Krasic. Da quel momento in poi, Davide si è accontentato di una carriera mediocre. Brescia, Catania, Grosseto. Poi il coinvolgimento nello scandalo del calcioscommesse. Lanzafame decide di confessare e in tribunale patteggia, scontando anche un anno di squalifica. Oggi fa il fenomeno in Ungheria, all’Honvéd. Ormai Davide ha 30 anni, il nuovo CR7 lo diventerà, forse, qualcun’altro.