Hakan Calhanoglu ha testimoniato ieri in questura sui suoi rapporti con gli ultras dell’Inter, nell’ambito dell’inchiesta Doppia Curva. È stato il quarto tesserato fra i nerazzurri e il Milan a parlare come persona informata sui fatti, dopo Simone Inzaghi, Javier Zanetti e Davide Calabria.
Secondo La Gazzetta dello Sport, il centrocampista turco avrebbe ammesso di aver avuto contatti “a titolo personale” con i leader della Curva Nord, sebbene l‘Inter gli avesse sconsigliato questi incontri. I rapporti sarebbero stati intrattenuti anche “per riconoscenza” dopo la solidarietà ricevuta in seguito al terremoto in Turchia nel febbraio 2023. Il numero 20 aveva poi donato delle maglie alla Curva Nord per raccolte benefiche.
La rosea si sofferma sulle possibili conseguenze a livello sportivo, scrivendo quanto segue:
“Calha non è indagato, come gli altri colleghi campioni d’Italia, anche perché non sono mai stati direttamente favoriti gli affari illeciti della curva, ma la sua partita in sede sportiva tra qualche settimana sarà più complessa. Si giocherà attorno alla violazione dell’articolo 25 del Codice di Giustizia Sportiva e, in particolare, il comma 10, in base al quale “è fatto divieto di avere rapporti con esponenti di gruppi o sostenitori che non facciano parte di associazioni convenzionate con la società“”.
“Oltre all’ammenda di 20mila euro, il rischio in questo caso è di una squalifica per una o più giornate. Il procuratore federale, Giuseppe Chinè, ha già aperto un fascicolo e il passaggio ufficiale degli atti ci sarà presto, quando l’indagine diventerà più organica“.
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