Fantantonio parla della sua avventura all'Inter, squadra di cui si è sempre dichiarato tifoso, e del tecnico Spalletti, con il quale ha lavorato ai tempi della Roma
Nonostante in nerazzurro sia rimasto solamente una stagione, Antonio Cassano ha lasciato un bel ricordo ai tifosi della Beneamata. Sarà per il suo amore incondizionato ai colori della maglia, oppure solamente per il suo talento cristallino, anche se mai definitivamente espresso. Eppure, l’avventura a Milano non finì nei migliori dei modi, come lui stesso racconta nell’intervista rilasciata al Corriere dello Sport: “Mi dispiace molto per come sia finita con l’Inter perché è la squadra del mio cuore, quella che amo. Arrivò un allenatore che aveva le sue idee e io con Mazzarri avevo avuto problemi alla Samp… Fu lui a porre il veto alla mia permanenza, ma la vita va avanti”.
Riguardo al lavoro dell’attuale tecnico dell’Inter, Luciano Spalletti, il barese dichiara: “Sta facendo un lavoro fantastico perché ha una squadra normale. Fino a un mese fa pensavo che l’Inter avrebbe vinto lo scudetto e invece le manca più di qualcosa per lottare per il titolo”.
Sul rapporto che ha avuto con lo stesso Spalletti, che lo ha allenato ai tempi della Roma, dice: “Quando lui è arrivato dall’Udinese io ero già fuori rosa perché non rinnovavo il contratto ed è stato bravo a farmi giocare 3-4 partite prima che andassi al Real Madrid. Come tecnico è un genio e mi sarebbe piaciuto essere allenato da lui”.
Sempre riguardo al tecnico di Certaldo, del loro rapporto si ricorda di quando gli disse: “Qui mica hai le schiappe che ave-vi all’Udinese…”. Cassano però, spiega: «Era una battuta, ma fu molto chiaro e mi fece subito capire che comandava lui. Abbiamo discusso un po’ e il giorno della prima amichevole contro una squadra di dilettanti, quando mi tolse la possibilità di fare il vice capitano a dando questa responsabilità a Panucci e Montella, mi levai la maglia e gliela diedi. «Con questa ora giochi te» gli urlai, presi il pulmino e tornai in hotel. Uno dei miei tanti errori».
Infine a Fantantonio viene chiesto di chi sia secondo lui il dirigente sportivo italiano migliore: “Senza dubbi Piero Ausilio. Perché ha più idee di tutti, fa il mercato senza disponibilità e lavora bene: appare poco e si prende brighe non sue. Quando farò il ds mi ispirerò a lui”.