Catania–Inter: rivelazione vs. speranze di resurrezione
di Giorgio Crico.
Tra poco, a Catania, andrà in scena una sfida che è di fatto diventata uno scontro diretto per l’accesso alle coppe europee dell’anno prossimo o, forse, addirittura un ?pre-spareggio? per la Champions League (Lazio e Milan permettendo). L’Inter è sempre lì, a 4 punti dal Milan, il Catania a 6. Ma la squadra etnea non è la rivelazione di questa Serie A solo per i risultati, ma anche e soprattutto per il gioco (che è poi la chiave che usa la squadra di Rolando Maran per arrivare a cogliere tanti punti in casa come in trasferta).
Nelle ultime cinque partite (è inutile nasconderlo) i rossazzurri hanno fatto 10 punti mentre i nerazzurri ne hanno fatti la metà secca, con una sola vittoria in cinque match a fronte delle tre affermazioni siciliane e, di sicuro, dati alla mano, la squadra favorita non è l’Inter. Maran schiera un Catania molto rapido, tecnico e aggressivo che si dispone con un 4-3-3 (ultimamente anche 4-2-3-1) agile e veloce che però, in mezzo al campo, dispone di tantissima qualità (Lodi e Almiron, che domani potrebbe anche esserci). Stramaccioni, dal canto suo, sta sperimentando molto negli ultimi tempi per riuscire a capire come sostituire al meglio Milito e far rendere bene l’Inter nonostante la pochezza dell’attuale panchina.
LA DIFESA ? Brutta gatta da pelare, la retroguardia nerazzurra. Con Ranocchia out per squalifica (diffidato, ha rimediato un giallo nel derby) e Nagatomo fuori per un mese (ancora guai fisici per il giapponese), la Beneamata dovrebbe presentarsi al Massimino con Handanovic tra i pali, Zanetti terzino destro, Pereira a sinistra e in mezzo Juan Jesus e Chivu. Chiaramente, questo assortimento di difensori non può lasciare proprio tranquilli, soprattutto Chivu è stato finora protagonista di una stagione veramente da dimenticare e Pereira ha disputato solo alcune partite di livello, nelle quali ha mostrato il suo potenziale, ma deludendo molto nelle altre. Il pacchetto arretrato dovrà fare moltissima attenzione alle scorribande sugli esterni degli etnei, vera arma segreta di Maran: Gomez non lo si scopre certo ora e sia Keko che Castro sono estremamente veloci, dunque occorrerà cercare di raddoppiare sistematicamente sugli out, altrimenti riandrà in scena il film già visto nel primo tempo del derby… Occhio anche ai falli al limite dell’area: il Catania ha in rosa uno come Lodi e dunque bisogna essere molto attenti a non concedere ai rossazzurri palloni interessanti negli ultimi venti metri.
CENTROCAMPO ? Pare che i candidati ad andare in mediana siano i soliti Guarìn, Cambiasso e Gargano, incaricati di coprire le spalle ad Alvarez esattamente come nel derby. In realtà, questo sarebbe un grave errore che l’Inter e Strama non si possono affatto permettere, al momento, perché il Guaro spostato sull’ala destra ha dimostrato sette giorni fa di essere completamente fuori luogo. La speranza è che, in realtà, venga spostato sul lato destro Gargano, Cambiasso su quello sinistro, e Guarìn di conseguenza libero di rimanere in mezzo, anche per aiutare in fase di spinta Alvarez e Palacio, che dovrebbero, per le loro caratteristiche, poter partire proprio dalle bande laterali. Francesco Lodi andrà pressato molto insistentemente perché ogni manovra catanese passa dai suoi piedi e sarà necessario avere una veloce circolazione di palla per non soffrire eccessivamente il dinamismo di Izco e la copertura difensiva degli esterni d?attacco rossazzurri. Forse, al posto dei soliti tre, Stramaccioni potrebbe lanciare Kuzmanovic: impiegare il serbo potrebbe voler dire anche far riposare Cambiasso (o magari spostarlo in difesa). Consigliato, in caso di prestazione deludente dopo 45? (o 60?), l’avvicendamento Alvarez-Kovacic.
ATTACCO ? Come detto, Palacio e Alvarez dovrebbero partire titolari così come Tommaso Rocchi, dato il turno di riposo concesso a Cassano. La difesa del Catania è il reparto più in emergenza in assoluto della squadra siciliana, che non ha a disposizione Legrottaglie per squalifica e Bellusci per infortunio; c’è però da aggiungere che Rolin e Alvarez (quello etneo) potrebbero sostituire degnamente gli indisponibili. Rocchi è ovviamente una totale incognita, anche se quel che è certo è che l’ex capitano della Lazio va servito con passaggi bassi, corti e precisi: cercarlo con delle palle alte equivale a buttar via il possesso, specialmente contro la possente retroguardia rossazzurra.
Ingrediente fondamentale per conseguire la vittoria sarà la corsa: non si può pensare di arginare il Catania col solo possesso palla insistito o con scarso dinamismo. Giacché l’Inter è in un momento di condizione atletica non brillantissima, sarà necessario privilegiare nella scelta degli undici di partenza coloro che presentano le maggiori garanzie dal punto di vista fisico (per questo sarebbe meglio Kuzmanovic al posto di Cambiasso). D’importanza capitale sarà attaccare in più di tre uomini, giacché gli etnei sono molto ferrati nel difendersi in superiorità numerica o nel proteggersi dai contropiede. L’Inter dovrà condurre una gara prudente per non lasciare troppo spazio dietro la linea dei difensori e dunque non rischiare di essere infilzata sui lanci lunghi per Bergessio, Gomez o Castro (o Keko o Biagianti).
Una carta vincente potrebbe essere quella delle combinazioni veloci al limite dell’area sicula, oltre ai tiri da fuori (che l’Inter non sfrutta mai abbastanza) affidati al sinistro di Alvarez e al destro di Guarìn. Arrivare sulla trequarti siciliana non sarà difficile: la parte complessa sarà scardinare l’ordinatissimo comparto arretrato degli uomini di Maran.