Cauet: “L’Inter gioca per lo scudetto, ma devono crederci anche i giocatori. Quando manca Lukaku…”
Le parole dell'ex nerazzurro sull'inizio di stagione nerazzurroQuattro stagioni da calciatore e poi altre quattro da allenatore delle giovanili. Il nome di Benoit Cauet è legato indissolubilmente con l’Inter, con la quale ha vinto anche una Coppa Uefa nel 1998.
Ai microfoni di Fanpage.it l’ex nerazzurro ha analizzato il momento della squadra di Antonio Conte: “In questa prima parte di stagione la squadra sta facendo fatica a fare i risultati e a trovare una certa continuità. Ci sono difficoltà dal punto di vista difensivo. È una squadra forse troppo sbilanciata e in fase di transizione difensiva fa fatica. I giocatori ci sono e sono capaci di farlo, perché lo hanno fatto vedere anche l’anno scorso, ma bisogna trovare una maggiore concentrazione e lo ha messo in evidenza anche l’allenatore”.
SCUDETTO – “L’Inter non è più una squadra che gioca esclusivamente per un posto in Champions League. Oggi gioca per provare a vincere lo Scudetto, dunque l’attenzione e la concentrazione deve essere maggiore da parte dei giocatori. Da questo punto di vista sembra che non ci sia ancora una consapevolezza totale dell’obiettivo, e questo anche perché dall’inizio stagione nessuno ha detto qual è l’obiettivo dell’Inter. Penso che invece debba essere comunicato e che si dica che la squadra gioca per vincere lo Scudetto. Soprattutto dopo quello che ha fatto l’anno scorso. Quando i giocatori riusciranno a capire l’obiettivo del club, penso che vedremo risultati diversi”.
LUKAKU – “In attacco ci sono due giocatori straordinari e alcune alternative interessanti, che però non sono della stessa statura. Lukaku, Lautaro Martinez e anche Sanchez vanno bene. Perisic in quel ruolo è invece un po’ adattato, ma è uno che ha armi notevoli, una potenza fisica mostruosa e dei bei colpi. Poi c’è Pinamonti che è però giovane e ha fatto esperienza con squadre di livello più basso. Per lui è dunque difficile essere al livello dei compagni di reparto. Il problema è che quando non c’è Lukaku all’Inter manca sempre qualcosa. Lukaku come Ronaldo? Dal punto di vista dell’impatto che hanno avuto sui compagni direi di sì. Le caratteristiche tecniche sono però completamente diverse. Il belga è più potente, utilizza la sua forza, sgomita in area di rigore, mentre Ronnie aveva un’accelerazione incredibile. Appena partiva il difensore lo perdeva subito e non lo vedeva più. Lukaku è ovviamente importante. In ogni momento può fare la differenza e con le sue giocate aiuta la squadra. In più non ha avuto problemi d’ambientamento e sembra che sia all’Inter da anni. Non sembra arrivato da ieri, si è trovato subito bene con tutti e questo non è facile per chi arriva in Italia da paesi e campionati diversi, soprattutto per gli attaccanti. Lui è riuscito dove gli altri hanno fatto più fatica. E lo ha fatto nonostante fare gol in Italia rimanga sempre complicato, anche se il calcio in Serie A dal punto di vista difensivo non è più quello degli anni novanta”.
ERIKSEN – “Nel problema di Eriksen c’è un po’ di tutto. C’è il giocatore che deve mettersi maggiormente a disposizione, perché forse la squadra ha bisogno anche di altro da uno come lui. Parlo non solo di giocate, ma anche di temperamento e personalità. Eriksen ha la capacità di prendere in mano il gioco, ha qualità, colpi eccezionali, visione di gioco, ma è discontinuo e da quando è arrivato fatica a trovare il suo ruolo nell’Inter. Penso che il club e Conte vogliano comunque aspettare Eriksen, ma lui deve diventare più decisivo e migliorare sotto l’aspetto caratteriale”.
KOLAROV E VIDAL – “La società ha fatto delle scelte e ha preso uomini d’esperienza. Questi giocatori non si possono contestare, perché a livello hanno un vissuto importante con squadre importanti e sono arrivati all’Inter proprio per portare questo. Kolarov e Vidal si devono ambientare al meglio. Il primo è arrivato da Roma, Vidal da Barcellona dove si gioca un calcio diverso da quello che si gioca a Milano. Sono giocatori che dovrebbero sicuramente dare ancora di più, anche se al momento le prestazioni non sono state così convincenti. Loro hanno però la qualità e le capacità per cambiare le cose ed essere giocatori importanti per la squadra”.
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