CDS – Spalletti si muove in prima persona per Nainggolan: telefonata per convincere il Ninja
Il centrocampista belga rimane l'obiettivo numero uno della dirigenza nerazzurra
Luciano Spalletti vuole a tutti i costi Radja Nainggolan e secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, il tecnico nerazzurro avrebbe telefonato al centrocampista belga per convincerlo a trasferirsi a Milano.
Spalletti vuole il Ninja per costruire con lui la nuova Inter, quella che deve assomigliargli per davvero, quella che deve compiere un effettivo salto di qualità portando dentro i titolari che servono. E nel 4-2- 3-1 che ha in mente, Spalletti immagina un nome preciso alle spalle di Icardi: Nainggolan. Un suo fedelissimo, uno di quei giocatori imprescindibili per il suo modo di intendere il calcio, un obiettivo che in questo momento, per una serie di fattori, è certamente più a portata di mano rispetto alla conferma di Rafinha.
Spalletti si sta muovendo in prima persona: tocca ad altri parlare di carte e di cifre, ma lui può toccare le corde giuste per convincere il Ninja a lasciare Roma e la Roma per tuffarsi in una nuova, entusiasmante avventura. E’ quella la chiave di tutto, perché l’Inter ha colto dei segnali di apertura da parte della Roma, mai come ora mentalmente predisposta a fare cassa con un giocatore come il belga.
Per ora Nainggolan è finito nella campagna pubblicitaria per gli abbonamenti 2018-19, ma era inevitabile: finché non sarà ceduto, resta e resterà uno dei giocatori di maggior impatto sul pubblico giallorosso.
Il Ninja ha un contratto con la Roma fino al 30 giugno 2021 e percepisce uno stipendio netto da 4,2 milioni di euro l’anno. Nel bilancio pesa pochi milioni di euro e permetterebbe alla Roma di realizzare un’importante plusvalenza. Si parla di un’operazione da 25/30 milioni di euro, alle quali l’Inter può arrivare, ovviamente sempre facendo cadere l’acquisto nell’esercizio 2018-19.
Tutti aspetti che mettono l’Inter, in questo momento, chiaramente in pole position. Su Nainggolan però ci sono movimenti anche dall’estero, vedi il Guangzhou di Fabio Cannavaro, che però ha forti limiti, come tutto il movimento cinese in questa fase storica, per gli investimenti all’estero.
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