Cerruti: “Capisco gli interisti, prima illusi e poi delusi”
La penna storica de La Gazzetta dello Sport Alberto Cerruti, nella sua rubrica Tempi Supplementari, fa il punto della situazione sull’andamento dell’Inter di Mancini alla vigilia del ritorno degli ottavi di Europa League contro il Wolfsburg: “Comprendo i fischi degli interisti, prima illusi e poi delusi dal ritorno in panchina di Roberto Mancini. Nessuno, da Thohir a Moratti, immaginava che l’esonero di Mazzarri si rivelasse inutile, almeno per i risultati che fino a prova contraria determinano la classifica, con relativi risvolti economici. Qui non si tratta di rimpiangere Mazzarri ma di guardare in faccia la realtà senza lasciarsi condizionare dal fascino mediatico di Mancini. Se l’Inter di Mancini è rimasta imbattuta in campionato soltanto in 3 partite su 16, con i vari Ranocchia, Juan Jesus, Vidic e Andreolli al centro, e ha incassato 3 reti sia a Glasgow sia a Wolfsburg, significa che il problema non è la difesa a tre o a quattro. Prendersela dopo con Carrizo, o con Mancini, è troppo facile visto che nessuno prima dell’1-3 in Germania aveva sollevato dubbi sulla scelta del tecnico. Caso mai, ripensando ai ripetuti sbandamenti difensivi, si potrebbe eccepire sulla mancanza di equilibrio della squadra, troppo sbilanciata in avanti e quindi esposta al contropiede. E poi, passando dal generale al particolare, non bisogna dimenticare gli errori di valutazione sull’eterna promessa Kovacic, giustamente accantonato da Mancini, al quale è stato rinnovato il contratto fino al 2019 con la stessa fretta con cui era stato esaltato Alvarez. Perché Mancini può peccare di ottimismo in generale, ma non sbaglia mai il giudizio sui giocatori. E allora, pensando al futuro, affiorano scomodi interrogativi. Se l’Inter non tornerà almeno in Europa League, come si troveranno altri soldi per puntare allo scudetto? E allora che cosa farà Mancini?”