Se vogliamo tracciare una linea di questi gironi europei dell’Inter di Inzaghi non si può non partire con un applauso per l’obiettivo raggiunto: i nerazzurri, dopo 10 anni, sono agli ottavi di finale di Champions League. Noi però vogliamo andare in profondità e analizzare tutti i lati postivi (tanti) e negativi di questa prima fase della campagna europea.
L’Inter è la squadra che ha tirato più volte (117, secondo Transfermarkt) ed è il sesto club per tiri in porta (37). Un dato più che positivo: testimone del gioco di mister Inzaghi incentrato ad offendere più che a difendersi. Nelle due partite contro il Real Madrid i nerazzurri non hanno pensato a rintanarsi in area: il pallone ce lo abbiamo avuto noi, così come le occasioni migliori, peccato per il poco cinismo (ma di questo parleremo più avanti).
Nonostante il gioco offensivo dell’Inter, Handanovic è stato tra i portieri meno battuti della competizione. I nerazzurri si posizionano come la sesta miglior difesa (5 gol subiti): tutto questo in un girone con Real Madrid, Shakhtar e la sorpresa Sheriff. I clean sheet sono stati due (entrambi con gli ucraini), ma l’Inter ha subito più di una rete solo nell’ultimo incontro contro i blancos (il secondo gol è arrivato dopo l’espulsione di Barella). E se una squadra difende bene (e subisce poco), in più attacca molto: beh, si è sicuramente a un buon punto.
La sensazione è che una delle poche cose che manca a quest’Inter, per fare il salto di qualità, è concretizzare ciò che crea. Nonostante sia primi per tiri, la squadra di Inzaghi è solo il quindicesimo miglior attacco. I nerazzurri hanno realizzato 8 gol nel girone (di cui 6 nella doppia sfida contro lo Sheriff). Troppo, decisamente troppo poco. Il pallone pesa di più in Europa, è ovvio: se in Italia l’Inter è la squadra da battere, in Europa il discorso cambia. Quello che filtra è che bisogna ancora fare l’ultimo step, seppur i giocatori stiano accumulando sempre più esperienza in questi ultimi anni.
É incredibile, e soprendente, che Lautaro non sia ancora riuscito a segnare in quest’edizione di Champions League. Se l’Inter vorrà avere un minimo di possibilità, al netto del sorteggio, di superare gli ottavi, c’è bisogno del Toro: l’argentino non è mai stato davvero protagonista in nessuno dei sei match europei. A differenza di un certo Marcelo Brozovic.
Se c’è un giocatore che ha dimostrato di valere al 100% la Champions League, quel giocatore è Marcelo Brozovic. Premiato come MVP in tre dei sei match dell’Inter (più di tutti gli altri giocatori in Champions League), il croato ha dimostrato di saper diffondere qualità anche a certi livelli e a certi ritmi. Ha segnato un gol importante a Tiraspol (contro lo Sheriff, che ha sbloccato la gara), ha fatto girare il centrocampo nerazzurro nei due match contro il Real Madrid e ha dato il suo solito contributo nella partita più complicata (psicologicamente) contro lo Shakhtar a San Siro.
Brozovic merita gli ottavi di finale di Champions League, merita il rinnovo e merita l’assoluto rispetto da tutti i tifosi nerazzurri. E quest’ultimo, a dire il vero, se l’è guadagnato da un bel po’ di tempo.
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