12 Dicembre 2019

CHE FINE HA FATTO – Macellari, il terzino “giramondo” divenuto panettiere

67° appuntamento con la rubrica settimanale di Passioneinter.com

“Che fine ha fatto” è la rubrica settimanale di Passioneinter.com che tratterà i vari giocatori transitati in nerazzurro che sono poi finiti nel dimenticatoio, raccontando come è proseguita la loro carriera una volta andati via dall’Inter.

Oggi è il turno di Fabio Macellari, il terzino arrivato all’Inter nel 2000 dal Cagliari e divenuto panettiere dopo una carriera ricca di sregolatezza e cambi di maglia.

Fabio Macellari fa il suo debutto con la maglia dell’Inter nella gara d’andata di qualificazione in Champions League giocata il 9 agosto 2000 contro l’Helsingborg, persa in trasferta dall’Inter per 1-0. Gioca anche la partita di ritorno, che sancisce la precoce eliminazione dei nerazzurri dalla competizione, che finisce in Coppa Uefa. Il terzino gioca le prime partite, ma dopo l’esonero di Lippi e il conseguente arrivo di Tardelli il suo spazio si riduce, e passa la gran parte della stagione tra panchina e tribuna, collezionando solo 16 presenze complessive in stagione. L’anno successivo viene ceduto al Bologna nell’ambito dell’affare che porta Binotti all’Inter, ma l’esperienza bolognese si rivela molto sfortunata per Macellari, che dopo una prima stagione poco brillante subisce la rottura del menisco nel luglio 2002. Dopo l’operazione, rescinde misteriosamente il contratto con il Bologna nello stesso anno, e solo dopo anni lo stesso calciatore ha rivelato che durante l’esperienza in rossoblù ha fatto uso di sostanze stupefacenti.

Dopo tre mesi dalla rescissione, nel gennaio del 2003 firma un contratto con il Cagliari, la squadra che nel 1997 lo fece debuttare in Serie A. Fa il suo secondo debutto con il Cagliari (questa volta in Serie B) il 23 febbraio 2003 contro la Ternana, e disputa una buona seconda parte di stagione. I problemi però ritornano nella stagione successiva, nuovamente a causa del suo comportamento. Nel gennaio 2004 viene messo fuori rosa dal Cagliari per essersi presentato al centro sportivo alle otto di mattina, mentre il limite era fissato per le 22:30. Rimasto svincolato al termine dell’anno, nell’estate seguente accetta l’offerta del Pavia, club di Serie C, dove ritrova il suo ex compagno ai tempi della Pro Sesto Moreno Zocchi. Anche l’esperienza al Pavia dura poco, e a causa dei suoi vizi nel giro di un anno e mezzo si ritrova in una girandola che lo porta prima alla Triestina, poi alla Lucchese e infine alla Sangiovannese, con cui ha sfiorato la promozione in Serie B svanita ai play-off.

GLI ULTIMI ANNI E IL RITIRO – Ritrovatosi svincolato nell’estate del 2007, Macellari accetta l’offerta di un anno del Villasimius, andando a giocare in eccellenza sarda. Al termine della stagione, in cui gioca 20 partite, il terzino vagabondo non rinnova con il Villasimius, e nei due anni successivi girerà tra Vado, Loanesi e Finale, prima di fare ritorno nel suo paese di nascita, Bobbio, giocando per 3 anni nella Bobbiese. Dopo una breve esperienza all’Amatrice, nella stagione 2014-2015 nella Castor Tortoli avrà il doppio ruolo di allenatore-giocatore, per poi ritirarsi al termine della stagione.

POST-CARRIERA – Nel dicembre 2015 inizia ufficialmente la sua carriera da allenatore, accettando l’incarico al comando della Seulo, ma dopo soli 6 mesi va via per motivi personali. Macellari, che dichiarerà poi in un’intervista di aver sprecato tutti i soldi guadagnati con il calcio per la droga, al termine della sua carriera inizia ad occuparsi della fattoria di famiglia, a Bobbio. Intervistato recentemente in una puntata di “Live – Non è la D’Urso”, ha dichiarato che oggi fa il panettiere e il taglialegna, due lavori che gli hanno fatto tornare il sorriso dopo anni bui, grazie anche all’aiuto dei suoi parenti.

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