CHE FINE HA FATTO – Mariano González, da promessa rosanero a meteora nerazzurra
Nuovo appuntamento con la rubrica settimanale di PassioneInter.com‘Che fine ha fatto’ è la rubrica settimanale di Passioneinter.com che tratterà i vari giocatori transitati in nerazzurro che sono poi finiti nel dimenticatoio, raccontando come è proseguita la loro carriera una volta andati via dall’Inter.
Questa settimana è il turno di Mariano González, calciatore che in pochi ricorderanno, visto che in nerazzurro ha giocato una sola stagione senza lasciare grossi sussulti. Un episodio però lo rese comunque celebre.
Esterno di centrocampo classe 1981, Mariano González cresce nel settore giovanile Club Atlético Independiente e, per ragioni alquanto ovvie, inizia ad essere chiamato con il soprannome di ‘Speedy Gonzalez’. Compiuti i vent’anni, la sua carriera spicca improvvisamente il volo: viene acquistato dal Racing Club, militante nella Prima Divisione Argentina, e nel giro di tre stagioni colleziona ben 64 presenze, impreziosite da 14 reti. Nel mercato europeo, il ragazzo non passa inosservato. E sarà grazie al Palermo che nel 2004 la giovane ala sbarcherà nel campionato italiano. Alla sua prima esperienze in Serie A, incamera 21 presenze e 2 reti. Un bilancio tutto sommato non male, se consideriamo le evidenti difficoltà di adattamento del nostro calcio per un giocatore culturalmente molto distante. In rosanero rimarrà per due stagioni, giusto il tempo di ottenere la qualificazione nell’allora Coppa UEFA e lo storico posizionamento al 6° posto finale in campionato.
Nell’estate 2006, l’Inter sceglie di prenderlo in prestito dal Palermo. Sarà una stagione fatta di alti e bassi. Tante buone giocate, sprazzi di talento, ma quella poca incisività sotto porta che senza dubbio rimane il suo più grande limite. Le 24 presenze ed una sola marcatura fra Campionato, Coppa Italia e Champions League non bastano per convincere la società nerazzurra ad esercitare il riscatto. L’ultimo tango nerazzurro passa però alla storia per un episodio curioso. Ultima giornata della stagione 2006/2007, a San Siro si gioca Inter-Reggina. L’Inter sul 2-0 conquista un calcio di rigore: Mariano Gonzalez prende il pallone ed è pronto a battere, ma il pubblico chiama a gran voce Luis Figo, all’ultima partita in nerazzurro, e allora Mariano decide di lasciare al portoghese l’onore di calciare.
González, dunque, rientra nel capoluogo siciliano e viene immediatamente girato in prestito in Portogallo, alla corte del Porto. Qui, l’esterno argentino ritrova la sua dimensione ideale, tanto che il club lusitano sceglierà di riscattarlo al termine della stagione. Con il Porto, saranno diversi i momenti di gloria vissuti dal calciatore: dalla rete siglata all’ultimo minuto nel pareggio per 2-2 contro il Manchester United nei quarti di finale della Champions League 2008-2009, alla vittoria dell’Europa League nel 2011.
Nel luglio dello stesso anno, decide di porre fine alla parabola europea firmando un triennale con gli argentini dell’Estudiantes. Da qui, il lento declino della sua carriera, scandito dai successivi trasferimenti con le maglie di Arsenal FC, Santamarina, Huracán, quindi Colón (SF) e di nuovo Santamarina fino al 2022, anno in cui si ritira ad aprile a 40 anni compiuti e diventa allenatore dello stesso club, ereditando la panchina dell’ex romanista Cejas. L’avventura dura però solo fino a giugno, mese in cui ottenne un riconoscimento dalla città di Tandil come personalità sportiva di rilievo. Oggi è alla ricerca di una nuova sfida.