Che fine ha fatto è la rubrica settimanale di PassioneInter che tratterà i vari giocatori transitati in nerazzurro che sono poi finiti nel dimenticatoio, raccontando come è proseguita la loro carriera una volta andati via dall’Inter.
Oggi è il turno di Ruben Botta, il fantasista cresciuto nelle giovanili del Boca Juniors e che in Italia non è mai riuscito ad esplodere.
Dopo aver superato la trafila delle giovanili prima al Boca Juniors e poi al Tigre, Ruben Botta approda giovanissimo in Italia, nel 2013, ingaggiato a parametro dall’Inter e girato subito al Livorno per liberare uno slot da extracomunitario. Ruben era però reduce da un grave infortunio in Argentina, quindi i primi 6 mesi al Livorno saranno di convalescenza per lui, prima di tornare all’Inter nel gennaio 2014.
Il tecnico di allora, Walter Mazzarri, lo fa debuttare il 9 gennaio nella partita contro l’Udinese in Coppa Italia e gli regala anche una seconda opportunità nella partita successiva di campionato contro il Chievo. A fine stagione, collezionerà 11 presenze, tutte da subentrato, senza segnare neanche un gol.
La stagione successiva passa in prestito al Chievo Verona e inizia bene la stagione, ma purtroppo viene fermato da un infortunio prima della partita contro il Milan, che lo costringerà a stare fermo 8 giornate. La sorte vuole che torni in campo proprio contro la sua squadra, l’Inter, ma in un ritorno in campo da dimenticare: al 73′ protesta veementemente contro l’arbitro e viene espulso, rimediando una squalifica di 3 giornate. Contro la Sampdoria riesce a trovare il suo primo e unico gol con la maglia dei veronesi, e termina una stagione non troppo esaltante, prima di fare ritorno all’Inter.
L’argentino però non rientra nei piani di Mancini, e nel luglio del 2015, poco prima che l’Inter partisse per il ritiro, viene ceduto al Pachuca, in Messico, dove disputerà una buona stagione, totalizzando 36 presenze e 6 reti. Lascerà il club messicano 6 mesi dopo per far ritorno nella sua Argentina, questa volta con la maglia del San Lorenzo, squadra in cui rimane fino al 2020, per poi passare al Defensa y Justicia allenato da Hernan Crespo ma solo fino ad ottobre.
Poi, ecco l’inatteso ritorno in Italia: prima con la Sambenedettese, in Serie C, collezionando 31 presenze, 8 gol e altrettanti assist. E ora con il Bari in Serie B, squadra in cui gioca dall’agosto 2021 e con la quale ha messo insieme 7 gol e 12 assist in 47 presenze complessive.
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