Martedì andrà in scena la partita d’andata degli ottavi di finale di Champions League fra Chelsea-Barcellona. La mente, soprattutto fra i tifosi della squadra di Conte, va immediatamente alla semifinale dell’edizione 2008-2009. I londinesi le provarono tutte dopo lo 0-0 dell’andata, ma vennero eliminati nel finale dal gol decisivo di Iniesta. In mezzo, e soprattutto dopo, furenti polemiche dei blues per due rigori non concessi dall’arbitro Ovrebo. A distanza di quasi 9 anni, l’ex fischietto si confessa al quotidiano spagnolo Marca: “Se sono orgoglioso di quell’arbitraggio? No, per niente. Non è stato il mio miglior giorno, davvero. Ma questi errori possono essere commessi da un arbitro e talvolta da un giocatore o da un allenatore. Quel giorno non fui al livello che dovevo tenere. No, non posso certo esserne orgoglioso. Sono invece orgoglioso di aver avuto una lunga carriera e di essere arrivato all’elite europea, anche se molti mi ricordano solo per quella partita”.
Al termine del match, il norvegese ebbe diversi problemi ad affrontare la furia prima dei giocatori e poi dei tifosi: “Ho lasciato il campo con dignità, sono andato in camerino. Ricordo poi che cambiammo hotel perchè c’erano molte persone ostili che ci aspettavano”.