Chiellini: “Conte all’Inter? L’ho perdonato, ma qualche dubbio gli verrà. Godin mi somiglia, viviamo le partite allo stesso modo”
Nuove rivelazioni tratte dal libro del capitano della JuventusHa riservato parecchio spazio nei confronti dell’Inter, Giorgio Chiellini, all’interno della sua nuova autobiografia da ieri in edicola. L’avversaria di sempre con cui il difensore si è dovuto spesso confrontare in carriera e che dalla scorsa estate ha accolto il suo ex allenatore Antonio Conte. Proprio nei suoi riguardi, e non solo, il difensore della Nazionale Italiana ha parlato negli estratti del libro riportati in basso, in cui confessa di aver perdonato il tecnico per la scelta di passare in nerazzurro e rilancia un paragone con un suo nuovo calciatore.
CONTE – “Con Antonio tutto è sempre spinto al massimo: se non vivi di passione, con lui non puoi andare d’accordo. La forza che sa trasmettere alla squadra è qualcosa di automatico: guardate cosa è successo all’Inter da quando è arrivato lui. Gli sono bastate poche settimane di lavoro in estate, ed ecco che la sua squadra ha iniziato a vincere a ripetizione”.
INTER – “Gli perdono di essere all’Inter solo perché lo conosco, gli voglio bene e so che l’ha fatto da serio professionista. Sono sicuro però che qualche dubbio la sera gli verrà, e che quando guarda lo stemma dell’Inter sulla giacca ci resta un po’ così… Io resto dell’idea che la Juve sia più forte dell’Inter, anche se non sempre la squadra più forte vince. Vince quella più costante”.
SCELTE DIFFICILI – “Conte ti coinvolge come nessuno, ti manda contro tutto e contro tutti. Rende la sua squadra pronta a qualunque cosa, o sei con lui o sei contro di lui, e se sei contro te ne vai. Anche da noi andarono via in tanti, idem quest’anno all’Inter: Antonio arriva e fa piazza pulita. La società nerazzurra aveva già deciso di non puntare su Icardi e Nainggolan, ma Perisic era a disposizione, si vede che Conte l’ha soppesato in ritiro e poi ha deciso che non serviva. Alla Juve, il primo anno, Ziegler non ha neppure finito il ritiro, Felipe Melo e Amauri sono durati due giorni”.
GODIN – “Mi piace studiare i miei avversari, intendo gli attaccanti, ma anche i difensori, incluso l’uruguaiano Godin, uno che Antonio Conte ha portato all’Inter e non per caso. Se mi chiedono chi nel mondo vive le partite e la professione a modo mio, farei il nome di Godin. Lo percepisco, è come me. Anche se siamo diversi nelle nostre caratteristiche, siamo entrambi carismatici e sappiamo guidare la squadra. Dovessi citare un altro Chiellini, direi lui”.
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